Servizio regionale degli stranieri – “Voi domandate, noi vi rispondiamo”
Avevo constatato (e ancora oggi constato) che i media, quando trattano questioni riguardanti i “libretti per stranieri”, si limitano a menzionare la lettera (B,C, ecc.) indicante il permesso di cui si sta parlando, ma senza informare (salvo rari casi) circa il contenuto che il regolamento attribuisce ai vari tipi di permesso. Al fine di avere delle informazioni, circa due mesi fa mi sono recato al citato ufficio governativo. Al funzionario ho esposto il mio desiderio, concludendo che probabilmente ci sono uno o più fogli che spiegano in dettaglio la situazione. Già all’inizio avevo notato nel mio interlocutore una certa diffidenza, confermata poi dalla sua secca risposta “non ci sono questi fogli”. Scontata la mia replica: “allora me lo dica a voce”. Ne è nato un battibecco: “No”, “Perché?”, “Sono in diversi classificatori…”, “Non mi importa dei suoi classificatori, chiedo solo delle informazioni elementari, vuole darmele o no?”. Risposta finale: “No”.
Sono allora passato a un altro sportello al quale (saputo l’esito del colloquio con il suo collega) una gentile impiegata si è detta disposta a darmi le informazioni richieste, premettendo che sarebbero state parziali perché non trattate dal suo reparto.
Ritengo opportuno elencare quanto mi è stato detto e che io ho annotato aggiungendo questa mia informazione: le lettere stanno a indicare il contenuto dei diversi “libretti per stranieri”, dai quali deriva il cosiddetto permesso:
G = Frontalieri
L = Domicilio con contratto di lavoro (vale 364 giorni)
C = Domicilio per 10 anni (rinnovabile)
B = Domicilio (o dimora?) per un anno (fino a 5 anni)
F = Asilanti
Tengo a informare che i colloqui si sono tenuti in dialetto e concludere con un pensierino: è proprio vero che questi uffici ti risolvono una pratica in un minuto e mezzo.
Luciano Turba, Giubiasco
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