Sensibilizzare e non punire

Giu 12 • L'opinione, Prima Pagina • 363 Views • Commenti disabilitati su Sensibilizzare e non punire

Roberta Soldati
Depuitata UDC in Gran Consiglio

In tutti i settori, per promuovere comportamenti virtuosi, viene privilegiata la prevenzione e la sensibilizzazione ai problemi. Questo spirito è assente nella revisione della Legge sul CO2, o meglio: con un appannaggio virtuoso, definito «tasse di incentivazione», de facto si va unicamente a prelevare del denaro dalle tasche di cittadine e cittadini.

Stando al contenuto dell’opuscolo informativo, questo denaro verrebbe poi in parte riversato alla popolazione mediante deduzione dai premi di cassa malati, quantificato per una famiglia di 4 persone in Fr. 348.– annui, ossia Fr. 29.– al mese. Non rallegriamoci, perché in contropartita verremmo a pagare la benzina ct.12/l in più e quando andremo in vacanza pagheremo una nuova tassa di Fr. 30.– su ogni biglietto aereo, sempre se resteremo in Europa, altrimenti l’importo sarà di Fr. 120.–.

L’asserito importo restituito alla popolazione sarà dunque pari a Fr. 0.00, poiché, da una parte, esso sarà annullato dalle nuove tasse e, dall’altra, non è previsto alcun freno per contenere il continuo aumento dei premi di cassa malati.

Nella nuova Legge sul CO2 è prevista anche la costituzione di un Fondo per il clima, destinato, a dire delle autorità federali, a generare commesse per le PMI e a creare posti di lavoro.

Nel nostro cantone sono sotto gli occhi di tutti gli effetti nefasti che la libera circolazione delle persone ha sul mercato del lavoro e la forte concorrenza sleale proveniente dall’estero sui nostri artigiani e imprese.  I frontalieri sono arrivati a quota 70’000.–, abbiamo oltre 8’000 persone in assistenza e circa 20’000 persone in una situazione precaria, soprattutto donne. Non scordiamoci che quando cesseranno gli aiuti federali e cantonali a sostegno della pandemia è assai verosimile che la situazione lavorativa dei residenti si aggraverà vieppiù.

Fanno dunque sorridere le rosee previsioni del Consiglio federale. Ritenuta la situazione, non sarebbe stato più saggio, a fronte di tali commesse e nuovi posti di lavoro, prevedere a complemento delle misure per privilegiare i nostri imprenditori e lavoratori residenti?

A conti fatti la revisione della legge sul CO2 non dà alcuna garanzia per la tutela della nostra economia e dei lavoratori residenti, se non la certezza che dovremo pagare nuove tasse e balzelli.

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