Piove, governo ladro!

Mar 20 • L'editoriale, L'opinione, Prima Pagina • 831 Views • Commenti disabilitati su Piove, governo ladro!

Eros N. Mellini

In mancanza di una dittatura illuminata (troppo il rischio che la luce si spenga e rimanga solo la dittatura), la democrazia è e rimane il sistema politico meno peggiore di qualsiasi altro, e bene fa la Svizzera a tenerselo stretto. Il controllo permanente della popolazione sulla politica – per quanto snobbato da un elettorato che sempre meno è purtroppo pronto a esercitarlo – è una efficace valvola di sicurezza contro gli abusi e gli errori di un’élite politica tendente vieppiù a sopravvalutare le proprie capacità. Guai, se dovessimo rinunciarvi per delegare ciecamente qualsiasi decisione a un’autorità, per quanto eletta da noi.

Ma, e il delirio da coronavirus di quest’ultimo mese ce l’ha dimostrato, per avere un effetto positivo, la democrazia deve funzionare su binari prestabiliti ben chiari, in altre parole, nell’ambito dei dispositivi istituzionali previsti. E i vari social media tipo Facebook, non sono tra questi.

Tutti laureati all’università di Facebook

A leggere i commenti postati su Facebook, tutti sanno tutto e meglio di qualunque altro. Le più illogiche affermazioni, le contraddizioni più assurde si susseguono e molto spesso accompagnate da minacce e insulti gratuiti nei confronti di chi – si può essere d’accordo o no – si sta dando fa fare per arginare, se non ancora risolvere, un problema che sta rivelandosi abnorme per i mezzi a nostra disposizione. A gonfiare questo delirio, i media che – pur di non lasciarsi sfuggire uno scoop, o meglio la possibilità di fare uno scoop di una peraltro banale comunicazione di dati – non esitano a fomentare e a sviluppare in modo esponenziale un allarmismo a dir poco irresponsabile.

Bisogna chiudere, senza se e senza ma, scuole e frontiere, l’hanno detto alcuni virologi. Non importa se altrettanti esperti – se non di più – hanno detto l’esatto contrario. E i responsabili cantonali e federali della strategia anti-coronavirus che preferiscono valutare i pro e i contro di una misura, invece di adottarla alla cieca, costi quello che costi, sono degli incoscienti, arroganti nella loro ignoranza, disposti a giocare con la salute della gente in nome di chissà quali occulti interessi. E si portano quale fulgido esempio di competenza ed efficacia dei paesi – nella fattispecie Italia e Cina – che si sono fino a ieri additati (a torto?) al pubblico disprezzo per la scarsa qualità di prodotti e servizi, per malasanità e corruzione delle istituzioni pubbliche. Ora, improvvisamente, la Svizzera dovrebbe imparare da loro. Coerenza, se ci sei batti un colpo!

Al di là del fatto che, per esempio, la chiusura delle scuole sia veramente davvero la più efficace in una strategia anti-virus nel caso odierno oppure no (sembra, infatti che l’Inghilterra dei Boris Johnson abbia scelto la via inversa, e solo fra qualche tempo sapremo quale delle due strategie sarà stata più pagante), quando si pretende la chiusura delle scuole per poi mandare i propri figli a giocare in giardino con gli altri bambini o portarseli dietro allegramente a fare la spesa, mi sembra che di misure anti-contagio non si sia capito granché. E sarebbe quindi opportuno tacere.

Un indegno teatrino

Come detto, i media che montano le notizie come la panna quando sarebbe invece consigliabile un profilo basso ed estremamente cauto, non aiutano certo ad affrontare la crisi con il dovuto distacco. Ma anche i politici non sono da meno. Dovendo la propria elezione al consenso che riescono a suscitare nel proprio elettorato, danno seguito più del dovuto alle rivendicazioni, giustificate o assurde che siano, circolanti nell’etere. Così: “non chiudiamo le scuole!”, si decide a Bellinzona – come detto, non alla leggera, bensì dopo aver ponderato i pro e i contro e previo aver sentito dei pareri di esperti. Reazione sui social media: “Buuuu! Incompetenti, irresponsabili, ignoranti, mascalzoni… Finita questa buriana dovranno cadere delle teste, qualcuno dovrà pagare… Tutti a casa!“ e chi più ne ha più ne metta. Una reazione cui però –  ed è qui, a mio avviso, il maggiore errore delle autorità – il governo dà retta, e quindi “Chiudiamo le scuole!”. Con tale decisione, non solo si ammette che quella presa 24 ore prima era sbagliata (il che rimane peraltro ancora da dimostrare), ma si conferma che pochi (per me imbecilli, ma ammetto che sia il mio parere personale) possono imporre la loro opinione, basta che urlino abbastanza forte.

Tutto questo non va. Ogni sera assistiamo a un teatrino indegno con i responsabili ingiustamente posti quali imputati di fronte a un arbitrario tribunale che ne giudica non tanto l’operato, quanto il modo di comunicarlo. Non tanto l’efficacia di una decisione, quanto il fatto di averla presa, specialmente se contraria al mainstream della rete. L’importante non è evidenziare che piove, bensì che il governo è ladro.

Ebbene, sarebbe ora di lasciarlo invece lavorare in pace, attribuendogli almeno quella stessa dose di buonafede che siamo ciecamente disposti a concedere al primo pseudo-esperto citato su Facebook.

La tensione dei ministri e dei funzionari, dopo settimane, è ormai all’estremo, è palpabile in ogni conferenza stampa. E vorrei vedere voi – nel senso dei laureati all’università di Facebook – se vi trovaste a dover svolgere un lavoro peraltro encomiabile, perennemente presi di mira da gente che vi considera di principio incapaci, incompetenti, irresponsabili, e in malafede. Arroganti le risposte che vi danno? Io le ritengo fin troppo cortesi, rispetto alla tendenziosità delle domande. Se le autorità non fossero tenute al “politicamente corretto”, la risposta adeguata sarebbe solo una, e non sto a citarvela.

I giusti binari della democrazia diretta

I giusti binari su cui deve muoversi la democrazia diretta sono, ovviamente, quelli istituzionali dell’iniziativa e del referendum, strumenti con dei loro tempi imprescindibili e quindi non adatti ad affrontare delle emergenze. Ma non per questo devono lasciare il posto al sempre più assurdo farneticare su Internet.

Conclusione

Lungi da me l’idea che il governo non possa essere ladro (dopotutto è costituito da umani), o che non abbia a volte le mani in pasta in affari non del tutto cristallini, e quando i nodi vengono al pettine è più che giustificato un atteggiamento fermo e critico nei suoi confronti. Ma che sia lui a far piovere NO, rifiuto di crederlo.

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