Perché sopprimere la concorrenza?

Nov 30 • L'opinione, Prima Pagina • 785 Views • Commenti disabilitati su Perché sopprimere la concorrenza?

Urs von der Crone
Presidente ds-SVP Tessin

La concorrenza fa parte della nostra vita. In una politica democratica non si può farne a meno: ogni partito propone la sua ricetta e il cittadino può scegliere liberamente a chi dare la propria fiducia. Anche nello sport c’è concorrenza: ogni gara ha per obiettivo di spronare i competitori a fornire le massime prestazioni in una corretta concorrenza, stabilendo così vincitori e sconfitti. Nell’economia, la concorrenza è una gara utile, che porta solo vantaggi alla clientela. Solo così si può garantire che prodotti e prestazioni migliorino costantemente. Quando lo Stato ha dei progetti, edili o in altri rami, li mette a concorso a livello nazionale e a volte internazionale. Ognuno può partecipare al concorso, cosicché si può scegliere la più idonea delle proposte. Perfino nel settore delle aziende statali è possibile una concorrenza: oggi posso spedire i miei pacchetti sia per posta, sia tramite un corriere privato come il DHL o il DPB.

Ma in un settore si combatte la libera offerta: in questi giorni abbiamo purtroppo dovuto constatare che, a volte, la concorrenza viene soppressa dallo Stato. Si tratta della libera scelta dei Ticinesi del mezzo di trasporto con cui raggiungere l’aeroporto di Malpensa. In questi mesi è ancora possibile, a seconda del programma di volo e della preferenza personale, effettuare la trasferta con un treno TILO o con un bus di linea della GIOSY TOURS. C’è chi ama la maggiore rapidità e gli orari più comodi dei bus, altri preferiscono il trasporto in treno perché permette una maggiore libertà di movimento. E così potrebbe continuare: le due aziende – TILO e GIOSY TOURS – coprono le necessità di trasporto in competitività reciproca e migliorano costantemente la loro offerta in un regime di libera concorrenza. Al viaggiatore dovrebbe continuare a essere assicurata la libertà di scegliere l’offerta che più gli aggrada. Se un giorno la maggioranza dei passeggeri opterà per la ferrovia, bisognerà accettarlo. Ma lo Stato non può escludere a priori un’offerta dal libero mercato. Invece, ciò è esattamente quello che ha fatto il Consiglio federale, quando ha deciso di togliere a fine anno la concessione all’azienda dei bus, con il pretesto che, a causa dei grandi investimenti effettuati su questa linea, non si può ammettere che un’azienda di bus possa fare concorrenza alla ferrovia.

 

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