Lugano: SÌ alla fiera dell’erotico e NO al Patto del Grütli?

Gen 12 • Dai Comuni, L'opinione • 2843 Views • Commenti disabilitati su Lugano: SÌ alla fiera dell’erotico e NO al Patto del Grütli?

Lara Filippini Deputata UDC in Gran Consiglio

Lara Filippini
Deputata UDC in Gran Consiglio

A volte ci sono notizie che, malgrado tu non sia cittadino del comune di riferimento, ti lasciano l’amaro in bocca e la risposta dell’On.Giovanna Masoni a un’interrogazione dei consiglieri comunali Tiziano Galeazzi e Raide Bassi è stata una di queste.

I due consiglieri comunali UDC, in vista del futuro completamento del LAC in quel di Lugano, volendo rendersi partecipi nel loro piccolo di questo notevole traguardo, hanno chiesto al municipio di attivarsi per ottenere il Patto del Grütli nella propria città.

Tale importantissimo documento non è mai uscito dalla sua teca del Museo dei Patti Federali nel Canton Svitto se non in un’occasione particolare, ovvero nel 2006, per raggiungere il National Constitution Center di Filadelfia, promosso da Swiss Root (radici svizzere).

Certo, per questo viaggio il Patto fu assicurato per ben 1 milione di dollari (visto il lungo ed impegnativo viaggio), fu costruita una bacheca ad hoc per l’occasione e, anche se non tutti vedevano di buon occhio questo viaggio (tra i quali nostri esponenti al Nazionale), il tutto attirò oltre cinquemila visitatori.

Forse questo numero di visitatori si può ritenere esiguo per i “numeri” americani, ma per il Ticino cifre del genere sarebbero una manna dal cielo, specie per il turismo della bellissima Lugano.

L’interpellanza e l’idea in sé, seppur al vaglio dei Servizi storici della Città, non sembra far presa al Dicastero dell’Educazione e della Cultura, perché si ritiene che la venuta del Patto nel nostro cantone avrebbe un mero sapore folkloristico in quanto a quei tempi “non eravamo nemmeno svizzeri”.

Pur essendo d’accordo che la nostra cultura è stata ed è influenzata dalla cultura italiana, non riesco a banalizzare in cuor mio il Patto del 1291 che diede vita,  seppure con un lungo processo, al nostro paese. Soprattutto mi riesce difficile leggere tra le righe che, vista quest’influenza della vicina Italia,  il nostro documento “può essere utile” per analizzare la nostra storia. Può essere utile? Io credo che sia IL testo più citato e analizzato della nostra storia cui dobbiamo un sacro rispetto e che forse alcuni dovrebbero leggersi più frequentemente per ricordarsi le nostre origini; sì perché forse all’epoca non facevamo parte della Confederazione, ma io e molti altri ci sentiamo svizzeri al 100% tanto da ritenere un onore immenso poter ospitare la nostra “magna charta”.

Voglio dunque credere che tali esternazioni, riportate dalla stampa – che non fanno proprio fare una bella figura alla città di Lugano e al Canton Ticino – siano state solo un’uscita maldestra.

Si sarebbero potute dire le stesse cose, con altri toni e con altre parole per dire che attualmente, visto i vari progetti culturali in corso e futuri, non ci sarebbe stato spazio per ospitare un così importante testo nella città, ma che ci si sarebbe potuti in ogni caso informare sulla possibilità (positive o negative) di tale progetto. Altrimenti verrebbe da chiedersi (al di là di cosa fare o non fare al LAC): perché a Lugano fiera dell’erotico SÌ e Patto del Grütli NO?

 

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