L’inquietante fenomeno della violenza giovanile e del bullismo a scuola
Un’interrogazione del nostro deputato Orlando Del Don
Il nostro Cantone vuole finalmente affrontare il problema in modo sistematico, integrato e trasparente alfine di contenere questa inquietante ed esplosiva deriva?
Negli ultimi tempi molte sono state le segnalazioni riferite a situazioni di bullismo nelle nostre scuole. Anche la stampa quotidiana non ha mancato di segnalare ripetutamente questo inquietante fenomeno (l’ultimo in ordine di tempo è di pochi giorni orsono, con un intervento del criminologo M. Venturelli). Tutto ciò, infatti, oltre a creare situazioni intollerabili di sofferenza e disagio psicologico negli studenti delle nostre scuole, esprime anche una situazione di impotenza e difficoltà da parte delle nostre istituzioni nel contenere e gestire il fenomeno. Fenomeno questo – non certo limitato al Ticino – che in tal modo rischia di compromettere e inficiare in modo duraturo e pervasivo il lavoro di docenti, direzioni didattiche e studenti.
In più occasioni è stata messa in evidenza questa deriva del disagio e della violenza giovanile a tal punto che negli scorsi anni vi sono stati alcuni Cantoni che hanno sentito la necessità di creare delle unità speciali per contrastare la violenza a scuola.
Già ai tempi del compianto Consigliere di Stato onorevole Buffi la questione era stata da quest’ultimo messa in evidenza … ma da allora poco si è fatto per contenere e contrastare il fenomeno che, nel frattempo, ha continuato a crescere, sia esternamente che internamente alla nostra scuola. La cosa che preoccupa è che non ci sembra che le autorità cantonali sentano la necessità di un approccio sistematico, integrato e trasparente al fenomeno. Fenomeno che è stato peraltro monitorato e studiato da Confederazione e da alcuni Cantoni, sulla scia di quanto già fatto da oramai alcuni decenni dai paesi scandinavi – pionieri in questi studi.
Le ricerche in questo ambito hanno infatti messo in evidenza che programmi di prevenzione mirati portano a una diminuzione della violenza di più del 50% nella popolazione studiata. Sempre gli stessi studi hanno inoltre messo in evidenza che i giovani aggressivi, se corretti in tempo, sviluppano per il seguito un tasso molto più basso di tendenze delinquenziali in età adulta. Da notare infatti che circa il 60% di quelli che da bambini sono stati recensiti come aggressivi, si ritrova entro i 24 anni di età – e in assenza di interventi mirati – con almeno una condanna iscritta nel casellario giudiziale (con il 40% di questi che ne ha collezionate addirittura tre o anche più!).
In considerazione di ciò siamo a chiedere al Lodevole CdS di voler dar seguito alle seguenti domande:
- Il CdS sta monitorando il fenomeno della violenza giovanile e, in particolare, il fenomeno chiamato bullismo nelle nostre scuole?
- Quali sono i dati che sono emersi dalla raccolta dei stati statistici nel corso degli anni che vanno dal 2001 al 2013?
- Quali sono le misure che sono state adottate sin qui per far fronte al fenomeno della violenza giovanile e, in particolare, al bullismo nelle nostre scuole?
- Quali le ulteriori misure che il CdS intende adottare per far fronte a questo inquietante fenomeno della violenza giovanile nella nostra società e nelle nostre scuole?
- Il CdS ritiene che vi sia la necessità di valutare la possibilità di attivare una speciale unità di intervento per far fronte ai casi più conclamati, eclatanti e difficili di violenza e bullismo nelle nostre scuole?
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