Legge sull’asilo: l’UDC ha fatto uscire i partiti di centro dal letargo
L’UDC aveva tenuto una conferenza stampa il 20 febbraio 2012, per presentare le sue proposte concernenti la revisione della legge sull’asilo. Più della metà di queste idee è stata fatta sua dal Consiglio nazionale. Delle cinque mozioni presentate dall’UDC, la Commissione delle istituzioni politiche (CIP) ne ha accolte tre che sono tutte state adottate dal Consiglio nazionale. È quindi grazie all’UDC se questa riforma, in precedenza debole, della legge sull’asilo ha preso un’impronta più severa. L’UDC constata con piacere di essere riuscita, grazie alla sua seria preparazione di quest’oggetto, a far uscire dal loro letargo i partiti di centro che, seppure con un po’ di ritardo (a volte proprio solo al momento del dibattito nella Camera bassa), hanno anche loro formulato delle proposte interessanti, contribuendo così a rendere questa legge più efficace. Tocca ora al Consiglio degli Stati dare a sua volta prova di voler correggere le disfunzioni del settore dell’asilo, sostenendo gli inasprimenti apportati a questo progetto.
L’UDC è riuscita a far accettare al Consiglio nazionale i seguenti inasprimenti della legge:
• l’obiezione di coscienza non è più una qualità di rifugiato
• i motivi di fuga a posteriori (per es. un’attività politica in Svizzera) non sono più considerati come una qualità di rifugiato
• non è più possibile depositare una richiesta d’asilo in un’ambasciata svizzera
• di principio, i richiedenti l’asilo riceveranno soltanto l’aiuto d’urgenza
• le domande di riconsiderazione e le domande multiple senza nuovi argomenti saranno archiviate senza altra forma di procedura
• 3 mozioni depositate dietro richiesta dell’UDC dalla CIP-CN sono state approvate:
– mandato dato al Consiglio federale di avviare dei negoziati con l’Italia in vista della conclusione di un accordo fast-track per risolvere più rapidamente i casi Dublino
– rafforzamento dei controlli frontalieri se l’accordo di Dublino non è rispettato
– indennizzo dei comuni ospitanti un centro d’accoglienza con un forfeit di sicurezza.
Altri inasprimenti approvati dal Consiglio nazionale:
• Regolamento dei casi di rigore (attribuzione di un permesso di soggiorno B): solo le persone che non hanno commesso crimini riceveranno un permesso B
• I richiedenti l’asilo recalcitranti possono essere messi in centri speciali
• Introduzione di un colloquio preventivo: le persone senza motivo d’asilo saranno informate fin dall’inizio che la loro domanda non ha alcuna chance, al fine di trattenerle dall’inoltrarne una
• l’obbligo di partecipare è rafforzato: la domanda d’asilo è annullata qualora il soggetto sparisca nella natura
• l’asilo si esaurisce dopo un anno di soggiorno all’estero
• in caso di ricorso contro delle decisioni Dublino: il ricorso non ha effetto sospensivo (il trasferimento nel relativo Stato dell’accordo di Dublino può aver luogo immediatamente nonostante il deposito del ricorso); l’inadeguatezza della misura non è più considerata come motivo di ricorso contro una decisione Dublino
• riduzione a trenta giorni del termine per le domande di riconsiderazione (attualmente 90 giorni)
• le espulsioni nei paesi d’origine sicuri sono sempre accettabili
• tutti i paesi UE/AELS sono considerati in ogni caso come paesi sicuri
• l’ammissione provvisoria si estingue in caso di soggiorno all’estero per più di due mesi o se la persona ha depositato la richiesta d’asilo in un altro paese.
• Le persone ammesse provvisoriamente possono farsi ricongiungere dalla loro famiglia solo dopo 5 anni (oggi già dopo tre anni).
Le modifiche seguenti sono trasferite in un progetto trattato in procedura d’urgenza ed entrano in vigore immediatamente dopo la loro adozione da parte del Parlamento (a condizione che siano approvate anche dal Consiglio degli Stati):
• gli obiettori di coscienza non sono dei rifugiati
• soppressione della possibilità di depositare le domande nelle ambasciate
• utilizzo provvisorio senza autorizzazione speciale di locali d’accoglienza appartenenti alla Confederazione
• sistemazione speciale di richiedenti l’asilo recalcitranti (compresi adeguamenti delle misure di costrizione, versamento di un forfeit di sicurezza e finanziamento di programmi occupazionali nei cantoni ospitanti dei centri d’accoglienza e di procedura)
Purtroppo, l’UDC non è riuscita a far passare tutte le sue proposte. Le esigenze seguenti non sono state sostenute che da una minoranza del Consiglio nazionale, per cui la nuova legge non sarà veramente inasprita ed efficace:
• installazione di centri chiusi per i richiedenti l’asilo recalcitranti
• i ricorsi contro i rifiuti d’asilo devono essere trattati da un’istanza di ricorso del DFGP e non più dal Tribunale amministrativo federale, che prolunga sovente la procedura
• soppressione dei casi di rigore: le persone accolte provvisoriamente non beneficiano di un permesso di soggiorno
• soppressione dell’asilo familiare: la famiglia del rifugiato non beneficia più automaticamente dello statuto di rifugiato
• soppressione dell’assistenza giudiziaria gratuita per tutti i richiedenti l’asilo
• in caso di espulsione non è più considerata l’unità della famiglia
• l’asilo non è più accordato ai parenti del rifugiato, ma soltanto al suo coniuge e ai figli minorenni
Come si prosegue
Durante la prossima sessione parlamentare autunnale, il Consiglio degli Stati esaminerà le divergenze in questo progetto di legge. A seconda del numero di divergenze rimanenti, il progetto di legge sarà definitivamente adottato durante la sessione autunnale o in inverno 2012.
La parte del progetto trattata d’urgenza entrerà in vigore immediatamente dopo la sua adozione in votazione finale, quindi in autunno o in inverno 2012. I partiti di sinistra e l’industria dell’asilo lanceranno senza dubbio il referendum contro la totalità del progetto, per cui le disposizioni non urgenti non potranno entrare in vigore che dopo la votazione popolare, quindi fra metà e fine 2013.
Anche se questa versione della legge inasprita dal Consiglio nazionale dovesse essere definitivamente approvata dal Parlamento e entrare tale e quale in vigore, dipenderà essenzialmente dalla sua esecuzione se le disfunzioni del settore dell’asilo potranno essere effettivamente corrette. Purtroppo, oggi si deve constatare che la maggior parte degli attori non ha la volontà di adottare una linea dura nell’applicazione della legge e rifiuta di sfruttare tutte le possibilità date dalle disposizioni esistenti. Proprio per questo si è dovuta inasprire la legge. È quindi tanto più importante che il Consiglio federale, l’Ufficio federale della migrazione, i comuni e i cantoni siano messi di fronte alle loro responsabilità e costretti ad applicare gli inasprimenti voluti dal Parlamento. È il solo modo per ristabilire il credito dell’asilo svizzero e di farlo accettare dalla maggioranza della popolazione.
Una politica d’asilo per i veri rifugiati, e non per tutti gli approfittatori.
Miriam Gurtner, segretaria del gruppo parlamentare
edizione del 27/07/2012
« Colpevole rassegnazione Alle Macht an einen einzigen Ayatollah ? »