Le dimissioni di Christoph Blocher dal Consiglio nazionale
La notizia ha ormai fatto il giro della Svizzera, se non del mondo. Qui di seguito la lettera con la quale Christoph Blocher ha comunicato alla direzione del partito le sue dimissioni dal Consiglio nazionale.
Destinatari:
– Toni Brunner, consigliere nazionale, presidente UDC Svizzera
– Adrian Amstutz, consigliere nazionale, presidente del gruppo parlamentare UDC
Per informazione:
– Alfred Heer, presidente UDC canton Zurigo
Oggetto: priorità della mia futura attività politica
Signori presidenti,
dopo matura riflessione e conformemente ai colloqui avuti già lo scorso dicembre con il consigliere nazionale Toni Brunner e con l’ex-consigliere nazionale Walter Frey, ho intenzione di concentrare, d’ora in avanti, la mia attività politica sulle questioni essenziali per il nostro paese.
I valori centrali del nostro paese, ossia quelli che garantiscono la libertà, la prosperità e la sicurezza della popolazione, sono gravemente minacciati dalla politica messa in atto attualmente dalla Berna federale: l’amministrazione, il Consiglio federale, la maggioranza del Parlamento e, da qualche tempo, anche il Tribunale federale, stanno abbandonando l’indipendenza della Svizzera a profitto dell’UE. Si deve combattere con determinazione questa tendenza, in particolare di fronte ai progetti seguenti:
- La principale minaccia contro il nostro paese proviene dal progetto di legame istituzionale della Svizzera con l’UE, con ripresa automatica – oggi si utilizza il termine “dinamica” – del diritto straniero e la subordinazione della Svizzera alla Corte di giustizia dell’UE. La Svizzera entrerebbe così progressivamente nell’Unione europea e nel mercato interno europeo. L’obiettivo di questo modo di procedere è quello di far aderire la Svizzera all’UE senza dirlo apertamente alle cittadine e ai cittadini. Bisogna perciò che io concentri le mie forze di lavoro politico per impedire l’adesione all’UE, in particolare quale presidente del “Comitato contro l’adesione strisciante all’UE” attualmente in corso di costituzione (EU-No/UE-Non).
- Bisogna inoltre assolutamente far rispettare il nuovo articolo costituzionale sulla limitazione dell’immigrazione che il sovrano ha accettato il 9 febbraio 2014. I segnali politici che ci giungono attualmente non ci incoraggiano minimamente a pensare che questa norma costituzionale sarà fedelmente applicata. Si tenta manifestamente ancora una volta di eludere il sovrano, dunque le cittadine e i cittadini, come pure lo Stato di diritto. A titolo di misura preventiva, dobbiamo prepararci a provocare un nuovo scrutinio popolare. Mi consacrerò rapidamente a questo progetto, tanto più che è strettamente connesso alla questione del legame istituzionale.
Per permettermi di consacrare tutto il mio tempo a questi due progetti essenziali, è indispensabile rinunciare ad alcune attività secondarie. Il mio lavoro parlamentare fa attualmente parte di quest’ultime. L’efficacia del Parlamento è diminuita fortemente a seguito di una burocratizzazione eccessiva di questa istituzione. La conseguenza è che il lavoro parlamentare prende sempre più tempo, tanto che oggi ci sono ormai più solo dei parlamentari professionisti alle Camere federali.
Ecco perché rimetto il mio mandato di consigliere nazionale con effetto al 31 maggio 2014 (vedi lettera di dimissioni annessa).
Poiché l’UDC gioca un ruolo importante in queste questioni essenziali per il nostro paese resterò, come promesso, vicepresidente di UDC Svizzera e, in questa veste, parteciperò come finora alle sedute degli organi del partito e della frazione parlamentare.
Vi ringrazio, signor presidente del partito e signor presidente del gruppo parlamentare, per il Vostro grande e impegnativo lavoro politico che mira esclusivamente al bene del nostro paese e Vi presento I miei più cordiali saluti.
Christoph Blocher
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