La strada verso l’ONU è sgombra? Attenti ai radar!
I limiti di velocità vanno rispettati! Ciò vale anche per Cassis e per il codazzo che gli tiene bordone. Probabilmente, non ci si rende ben conto di ciò che sta accadendo; siamo sull’orlo di un 3° conflitto mondiale e la Svizzera (Biancaneve) e i sette nani (CF), stanno mettendo a repentaglio la nostra neutralità. Non ci si venga a raccontare che entrando nel Consiglio – o meglio – sconsiglio di sicurezza dell’ONU, la Svizzera avrà più voce in capitolo. Infatti, si vede quale peso hanno l’ONU e l’UE, onde porre fine all’aggressione russa: una punta di spillo! Le sanzioni, a lungo andare, si ritorceranno contro di noi e di certo non fermeranno Putin, sempre più incarognito e deciso a realizzare il suo folle progetto, che non si limiterà all’invasione dell’Ucraina.
E noi che si fa? Ci si va a impegolare per soddisfare la boria di qualcuno, che già si immagina nel Palazzo di vetro a promuovere (??) il mantenimento della pace e della sicurezza a livello mondiale. Siamo vittime del lungo letargo, del dormire sugli allori e dell’autoincensamento, soprattutto da parte dell’UE, occupata in tutt’altre faccende, come l’inventarsi normative a dir poco assurde: lunghezza delle banane, turgore dei carciofi e cavolfiori e altre amenità, senza dimenticare il glossario imposto per quanto riguarda gli auguri in occasione delle festività natalizie, come ben sappiamo per «non offendere». Come dire: «Non so, non ho visto, se c’ero dormivo». Ora si corre ai ripari, tentando di chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati!
Oltre a voler essere a tutti i costi nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, ora si cerca pure di farci partecipare all’ammucchiata di Bruxelles, per soddisfare il desiderio di noti personaggi in cerca d’autore, consistente nel voler occupare poltrone che fanno gola perthé ottimamente remunerate. E la nostra indipendenza, la nostra libertà? Quantité négligeable! Vero, Signor Cassis?
«La neutralità Svizzera nel corso degli ultimi decenni ha subito un’evoluzione».
Quale evoluzione, forse quella di essere spesso ricattata e minacciata? Qualche ingenuo crede ancora che la decisione di applicare sanzioni alla Russia, sia stata decisa a Palazzo Federale? L’ordine viene da lontano, diciamo d’oltre Oceano, altrimenti qualche importante Istituto bancario sarebbe stato preso di mira – com’è già capitato – dalla Casa Bianca. Quindi cerchiamo di rimanere con i piedi per terra e soprattutto evitiamoci grane e liste nere, solo per soddisfare le ambizioni di qualche frustrato o frustrata di turno.
«All’ONU la Svizzera (Biancaneve) potrà far sentire la propria voce!»
Mai sentito parlare di veto da parte delle grandi potenze? Succede spesso, come quello imposto recentemente dalla Cina, uno dei 5 membri permanenti, a proposito del conflitto in Ucraina. E la Svizzera potrebbe comunque far sentire la propria voce? Ma dove, ma quando?
Qualche apprendista stregone, con ambizioni sproporzionate e convinto di essere un grande statista, un esperto stratega, potrebbe pure fare un pensierino alla NATO: autolesionismo puro! Siamo onesti: la NATO, qualche provocazione nei confronti della Russia l’ha messa in atto. Il «lanciare il sasso e nascondere il braccio», non è gesto insolito in quella organizzazione. Ciò non toglie che consideriamo un’aggressione quella messa in atto dalla Russia nei confronti dell’Ucraina. Deploriamo i bombardamenti sui civili che stanno causando un’ecatombe. Siamo perfettamente d’accordo di accogliere profughi veri, donne e bambini, costretti a lasciare quel Paese. Ma attenti a come ci si muove! Putin, ha già ammonito Svezia e Finlandia le quali, come la Svizzera, fanno parte del partenariato NATO, ma solo per promuovere la pace! Cerchiamo quindi di non allargarci per soddisfare certe smanie di grandezza.
Paradossi: malgrado gli accadimenti che non preludono a nulla di buono, i nostri pacifisti rosso/verdi, proseguono cocciutamente con la raccolta delle firme per bloccare l’acquisto dei nuovi velivoli da combattimento, e ambiguamente con lo scopo di abolire il nostro esercito. I tempi non ci sembrano propriamente maturi per renderci inermi e alla mercè di qualche invasato dittatore, che di punto in bianco decida di muoverci guerra. Ma questi pseudo pacifisti, in che mondo vivono, ci sono o ci fanno?
Se disgraziatamente dovessimo essere costretti ad affrontare un nemico, siamo certi che i primi a belare come pecore sarebbero proprio loro, pretendendo a gran voce di essere difesi! Con bastoni e fionde?
Forse sarà opportuno svegliarsi, e rendersi conto che non stiamo vivendo in un mondo di favole. Intanto, sulla tanto autoproclamata saggezza dei nostri governanti, nutriamo qualche perplessità. In quanto alla «strada sgombra verso l’ONU», egregio signor Cassis, a decidere tocca al Sovrano, non se lo dimentichi e soprattutto occhio ai limiti di velocità, ai radar; potrebbero costarle la patente!
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