La riforma III dell’imposizione delle imprese (RI imprese III) è una necessità
Il prossimo febbraio, il popolo svizzero dovrà pronunciarsi sul referendum lanciato dal partito socialista e dalla sinistra, contro la 3a riforma della fiscalità delle imprese (RI imprese III) approvata dalle Camere federali. Il soggetto, per quanto possa sembrare complesso, è molto importante perché questa riforma mira a garantire delle entrate fiscali per le collettività pubbliche, permettendo nel contempo ai cantoni di adeguare l’imposta per le imprese, assicurando posti di lavoro nel nostro paese, nei cantoni e nelle diverse regioni.
Il canton Vaud, per esempio, ha adattato la sua fiscalità per le imprese procedendo a degli adeguamenti sul piano sociale. La riforma era stata contestata mediante referendum lanciato dall’estrema sinistra. Sottoposto al popolo lo scorso marzo, il progetto di riforma RI imprese III (vodese) è stato accettato da oltre l’87% della popolazione vodese.
Il Consiglio federale ha emanato il suo messaggio sulla riforma nel giugno del 2015 e i Parlamento si è chinato su questo oggetto l’autunno scorso. Questa riforma mira a una messa in conformità con gli standard internazionali, mediante la soppressione di certe regolamentazioni esistenti a vantaggio di nuove norme. Essa prevede anche l’abbassamento del tasso dell’imposta sugli utili delle imprese nei cantoni. Sono pure previste delle misure volte a migliorare la sistematica della fiscalità delle imprese. Le imprese a beneficio di uno statuto particolare pagheranno più imposte e le imprese cosiddette normali ne pagheranno meno.
Di conseguenza, le PMI saranno meno colpite dall’imposta e potranno quindi utilizzare gli importi così risparmiati per la ricerca, lo sviluppo, la formazione continua dei collaboratori, i salari e, soprattutto, per investimenti che assicureranno la sopravvivenza delle stesse PMI e dei relativi posti di lavoro. Cosicché il cerchio si chiude, il denaro risparmiato dalle aziende con questa riforma sarà principalmente reinvestito nel sistema economico. Questa riforma è dunque necessaria per il nostro paese, ci permetterà di preservare la nostra attrattività, la nostra economia, i nostri impieghi, il nostro sistema sociale e la nostra qualità di vita.
Vi invito perciò a respingere il referendum della sinistra e ad accettare la riforma sulla fiscalità il prossimo 12 febbraio.
Jacques Nicolet, consigliere nazionale, Lignerolle (VD)
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