La prendiamo in parola, signora presidente della Confederazione!
Albert Rösti, Consigliere nazionale e presidente di UDC Svizzera
La maggioranza del popolo svizzero ha approvato nell’urna la nuova legge sull’energia. Questa decisione deve essere rispettata, nonostante m’ispiri molte preoccupazioni per il futuro approvvigionamento energetico della Svizzera. Grazie al nostro partito, quindi all’impegno dei nostri membri, le cittadine e i cittadini hanno potuto esprimersi su questo importante tema.
Colgo quest’occasione per ringraziare ancora una volta calorosamente tutti i nostri membri per il loro lavoro. Va da sé che la responsabilità dei partiti che hanno sostenuto la legge sull’energia deve essere oggi da loro assunta. Tocca a loro, d’ora in avanti, come pure alla consigliera federale Doris Leuthard e al suo dipartimento (DATEC), mantenere le promesse fatte alle cittadine e ai cittadini durante la campagna di voto e a vegliare a che la Svizzera continui a beneficiare di un approvvigionamento energetico sicuro e finanziariamente sostenibile.
Eletta dal PPD, la presidente della Confederazione ha ripetuto ancora una volta ieri, davanti alle telecamere, che gli oneri supplementari per le famiglie non supererebbero i 40 franchi annui. L’aspetteremo al varco su questo annuncio. Ma quando i sostenitori della strategia energetica come il consigliere nazionale Nordmann, capogruppo socialista alle Camere federali, parla il giorno successivo alla votazione di mille nuovi impianti eolici che occorrerà comunque costruire e si dimostra incapace di rispondere alla domanda su come garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in inverno, ci rendiamo conto delle enormi sfide che ci attendono.
Per noi dell’UDC, va da sé che continueremo a batterci, pur nel rispetto della volontà del sovrano, per un approvvigionamento elettrico ed energetico il più possibile vantaggioso e affidabile, nell’interesse di tutti gli abitanti e delle arti e mestieri, al fine di garantire delle condizioni-quadro ottimali per il nostro paese e per la sua economia.
Per noi, la battaglia continua senza tregua. Il successo dell’UDC del canton Lucerna contro un progetto di aumento delle imposte o il rigetto nel canton Berna di un credito totalmente esagerato per l’aiuto sociale nel settore dell’asilo, rifiuto reso possibile dal referendum dell’UDC di Berna, ci dimostrano a che punto l’UDC debba rimanere vigile e combattiva per impedire le derive burocratiche e la pressione sui contribuenti.
Durante la prossima sessione estiva delle Camere federali, il gruppo parlamentare UDC dovrà ancora una volta difendersi contro dei crediti supplementari inaccettabili richiesti da un’amministrazione che non conosce più limiti. Inoltre, depositeremo diversi interventi per chiedere delle misure efficaci conto il caos che imperversa tuttora sul settore dell’asilo. La resistenza dell’UDC è un obbligo assoluto di fronte all’accoglienza esageratamente generosa che la Confederazione offre ai rifugiati economici, imponendo nel contempo degli oneri enormi ai comuni. È ora di porre fine agli abusi nel diritto d’asilo e a questa massiccia immigrazione illegale nel nostro sistema sociale.
Il nostro partito non esiterà mai a fare ciò che ritiene giusto nell’interesse delle Svizzere e degli Svizzeri, e di tutti gli abitanti del nostro bel paese – anche se deve agire da solo contro tutti. È il nostro principio, e ci teniamo.
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