Immigrazione di massa: il Consiglio federale fa finta di agire
Il Consiglio federale s’è riunito ancora una volta in seduta straordinaria per discutere degli effetti negativi della libera circolazione delle persone. Unico risultato: uno scarno comunicato nel quale il governo rispolvera la sua cosiddetta iniziativa mirante a combattere la penuria di manodopera qualificata. A intervalli sempre più ravvicinati, il Consiglio federale ripete degli esercizi-alibi facenti credere che ha lavorato, ma soprattutto comprovanti la sua impotenza. L’immigrazione illimitata che la Svizzera sta subendo – l’equivalente in cifre nette della popolazione della città di Lucerna in un anno o quella del canton Neuchâtel in due anni – non può essere corretta con delle misure superficiali delle quali un buon numero ha inoltre degli effetti secondari negativi che deteriorano le condizioni-quadro dell’economia. Occorrono invece degli interventi rigorosi per riprendere il controllo dell’immigrazione, conformemente alle proposte dell’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” che sarà messa in votazione popolare il 9 febbraio 2014.
Ancora una volta, diverse autorità hanno tentato in questi ultimi giorni, facendo riferimento a constatazioni e a congressi pseudo-scientifici, di minimizzare le conseguenze di un’immigrazione che sfugge a qualsiasi controllo. Si avanzano diversi argomenti supposti provare che l’immigrazione influenza solo moderatamente il mercato dell’alloggio e degli immobili. La realtà è ben diversa. Circa 80’000 immigranti l’anno esigono per forza di cose una superficie abitabile equivalente a 4’448 campi di calcio o 34’500 appartamenti. Rispolverata per l’ennesima volta, la cosiddetta iniziativa contro la penuria di manodopera qualificata sarebbe potuta essere realizzata già da tempo nel quadro di una procedura regolare. Manifestamente, il Consiglio federale cerca, da una parte di calmare la sua cattiva coscienza e, dall’altra, di ottenere ancora più crediti per il settore della formazione che assorbe già oggi quasi sette miliardi di franchi l’anno al solo livello federale (+20% durante gli ultimi 5 anni!). Non c’è più limite alla smoderatezza del Consiglio federale!
Il governo non cessa di vendere il vecchio come nuovo. Nessuna delle misure che ha preso fino a oggi ha avuto il benché minimo effetto sull’immigrazione. La loro principale conseguenza è quella di appesantire la burocrazia e di ridurre l’attrattività economica della Svizzera.
L’immigrazione illimitata che la Svizzera sta subendo oggi minaccia la libertà, la sicurezza, il pieno impiego, il paesaggio e, infine, la prosperità del nostro paese. L’iniziativa popolare “contro l’immigrazione di massa”, sulla quale decideremo il 9 febbraio 2014, non mira né a bloccare completamente l’immigrazione, né a rescindere gli accordi bilaterali conclusi con l’Unione europea (UE). Essa si limita a dare al Consiglio federale il mandato di rinegoziare la libera circolazione delle persone con l’UE, affinché la Svizzera riprenda il controllo dell’immigrazione. Si tratta quindi di una proposta ragionevole e moderata.
UDC Svizzera
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