Il benessere del paese è loro totalmente indifferente
Una volta di più, alcuni funzionari di organizzazioni economiche hanno sviluppato in pubblico i loro argomenti contro l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”. In fatto d’argomenti, si tratta soprattutto della difesa di interessi particolari. Questi ambienti rifiutano ostinatamente di aprire gli occhi di fronte ai problemi sociali ed economici globali che un’immigrazione netta di 80’000 persone l’anno pone.
Le associazioni economiche preferiscono moltiplicare le speculazioni concernenti eventuali reazioni dell’UE esibendo delle minacce infondate. Peraltro, gli obiettivi dell’iniziativa sono chiari: l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” non vuole né il congelamento completo dell’immigrazione, né tantomeno la rescissione degli accordi bilaterali con l’Unione europea (UE). Per contro, essa dà al Consiglio federale il mandato di riavviare dei negoziati con l’UE sulla libera circolazione delle persone, affinché la Svizzera ritrovi un controllo e una gestione autonoma dell’immigrazione. La Svizzera deve di nuovo poter decidere essa stessa chi ha il diritto di venire in Svizzera per quanto tempo e quando gli immigranti devono poi lasciare il paese. È questo l’unico modo di ridare alla Svizzera l’indispensabile margine di manovra di cui ha bisogno per gestire l’immigrazione.
Interessi egoistici a breve termine
I funzionari delle associazioni economiche, loro difendono esclusivamente degli interessi egoistici a breve termine. È senza dubbio comodo poter assumere tanti lavoratori dallo spazio UE quanti se ne vogliono in un determinato momento, per poi sbarazzarsene altrettanto facilmente. Ma è proprio questa facilità che ha condotto agli eccessi attuali. Tuttavia le organizzazioni economiche sottacciono accuratamente le conseguenze nefaste di questa situazione: perché esiste un tasso di disoccupazione superiore all’8% fra gli stranieri, mentre che l’attuale situazione congiunturale è buona? Perché la quota di stranieri è nell’ordine del 50% fra i disoccupati e le persone che vivono a carico dell’aiuto sociale? Perché la prosperità per abitante non è per nulla aumentata dall’introduzione completa della libera circolazione delle persone con i vecchi paesi membri dell’UE? Perché le associazioni economiche si lamentano di una penuria di manodopera qualificata, mentre che la libera circolazione dovrebbe procurarne loro a sufficienza? Sono settimane che si attendono delle risposte a queste domande. Ma i rappresentanti delle associazioni economiche hanno evidentemente dimenticato quali qualità della Svizzera sono alla base della nostra prosperità.
L’immigrazione esagerata che la Svizzera sta subendo oggi – ancora una volta circa 85’000 persone in cifre nette nel 2013 – minaccia la nostra libertà, la nostra sicurezza, il pieno impiego, il paesaggio e, infine, la nostra prosperità. L’iniziativa popolare “contro l’immigrazione di massa” ridà finalmente alla Svizzera il margine di manovra che le permetterà di riportare l’immigrazione a un livello sopportabile e ragionevole. Questa politica risponde all’interesse generale, e non solo agli interessi particolari di qualche categoria.
UDC Svizzera
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