I pedofili non devono più poter lavorare con fanciulli
Il comitato apartitico “Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli” ha avviato la campagna di voto. Quando un delinquente è stato condannato per un reato sessuale su fanciulli o su persone dipendenti (per es. invalidi), deve perdere il diritto di esercitare un’attività professionale o di volontariato con minorenni o con persone dipendenti. Questo vuole la presente iniziativa. Il comitato è sostenuto da una vasta alleanza apartitica dalle fila di PBD, PPD, PLR, UDC, MCG, Lega e UDF. Esso conta già 100 membri.
La pedofilia non è curabile. “Chi è pedofilo lo rimane”, dicono degli esperti. Con una terapia, i pedofili possono al massimo imparare a convivere con il loro disturbo e come possono evitare delle situazioni scabrose. Di ciò fa parte l’evitare di frequentare posti con bambini. Molti condannati sono recidivi. Perciò è importante che non possano più lavorare con bambini, sia professionalmente sia nel tempo libero. Solo così si può impedire che questi pedofili siano di nuovo attivi in scuole, istituti per disabili o in associazioni sportive. Non si vede perché tali criminali sessuali, dopo espiazione della pena, debbano poter esercitare un’attività che li mette di nuovo a contatto con potenziali vittime.
Una legge recentemente emanata tratta le richieste dell’iniziativa. Essa prevede sì un’interdizione
professionale obbligatoria di 10 anni, ma solo in presenza di una pena minima di sei mesi e se il
giudice ritenga che l’attività sia “ricorrente”. Ciò non basta. Parecchi pedofili non sarebbero colpiti da questo divieto professionale obbligatorio o potrebbero comunque tornare a lavorare con fanciulli già dopo 10 anni. Per questo è necessaria l’iniziativa: deve valere il principio secondo cui un delinquente condannato per questi delitti non possa più per tutta la vita lavorare con bambini o con persone dipendenti. Si possono così evitare ulteriori vittime e abbassare il numero dei delitti. È perciò importante che la presente iniziativa popolare sia accettata.
L’affermazione secondo la quale l’iniziativa colpisce anche i cosiddetti “amori giovanili” è falsa: l’iniziativa mira ai criminali che violentano fanciulli o persone dipendenti – e ciò il comitato d’iniziativa l’ha sempre sottolineato. E questi obiettivi sono sempre stati condivisi da tutti i partiti durante i dibattiti alle Camere. Per questa ragione la legge d’applicazione sarà conformemente adeguata. C’è già un proposta d’applicazione del comitato. Già l’attuale legge concede al giudice un certo spazio di manovra, affinché tali casi non siano puniti dalla legge.
L’iniziativa è importante per meglio proteggere i nostri bambini dai criminali recidivi. La protezione
dei bambini deve avere la priorità sulle pretese dei criminali. Per questo s’impegna il comitato apartitico di vasto consenso.
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