I guardiani dei cielo
Nelle ultime settimane i cosiddetti organi di informazione si sono preoccupati di quali scenari apocalittici si sarebbero spalancati davanti a noi per inghiottirci insieme ai fagioli in umido, ma evitando scrupolosamente di informare sull’importante votazione riguardante il fondo per i Gripen, che viene osteggiato da quell’area politica che ci vende come opportunità imperdibili perfino le scorie radioattive, purché provenienti dai partner europei, ma rifiuta qualcosa che è stato concordato tra due paesi sovrani, e europei: la Svezia e la Svizzera.
Perché un’aviazione più moderna? Perché avremo meno costi, meno consumi, meno inquinamento e migliore efficienza con la metà dei vecchi Tiger.E poi sono esteticamente molto belli. Scherzi a parte, il fondo Gripen attinge al budget già assegnato all’esercito dalle Camere federali e si alimenta anche con eventuali risparmi sempre nella difesa, seppure già molto “sinistrata”. La ricaduta economica sarà anche in termini di posti di lavoro e tecnologia. E in questo momento è molto sciocco rifiutare.
Importante: i fondi non vengono affatto tolti ad altre priorità sociali come i 500’000 franchi annui per il fitness di un assassino o i miliardi buttati in paesi che non ci ridaranno mai indietro nulla.
Ma perché ci servono aerei e armi moderne, non sono tutte ombre del passato? È chiaro che la mia visione del mondo è ben diversa. E la verità è che quello che vedo mi spaventa molto.
Sono spaventato perché non so più chi sono i nostri nemici. Non sono nazioni ma individui. Guardatevi intorno, quanto vi sentite al sicuro?
Il mondo della globalizzazione è un luogo più incerto, più oscuro. Il nostro nuovo nemico è nelle ombre, nell’economia speculativa, nella devastazione climatica, nell’esplosione demografica. Ma, soprattutto, nello spostamento delle masse senza confini, senza limiti o controlli. Masse che inseguono il lavoro invece di produrlo, che distruggono il benessere altrui invece di crearne uno proprio. Le ideologie sono drammaticamente mutate, difendere la patria, la bandiera significa difendere la propria famiglia e la propria casa.
Il nostro esercito siamo noi, la nostra cultura è l’unica cosa che ancora ci appartiene, che ci legittima ad essere ciò che siamo. I nostri diritti esistono perché ci appartengono. Immaginate se un giorno 100’000 disperati entrassero nelle nostre case, dovremo spiegare loro la battaglia tra poveri o sparire in silenzio perché non facciamo più comodo a qualcuno? L’aviazione è di fatto l’unica polizia aerea, l’unica difesa immediata pronta a intervenire nel momento in cui qualcuno non si limiterà a bussare alla porta, ma cercherà di sfondarla. Chi controlla il cielo è padrone del proprio territorio. Chi può difendersi è padrone del proprio destino
Ideologie degenerate e nihilismo morale, mal gestiti da una classe politica vile e indolente, ci hanno portato a disprezzare quel senso di appartenenza che ci ha resi migliori, più liberi. Mi addolora vedere che ciò che ha fatto di un gruppo di persone un popolo si stia disgregando senza ragione, e che diventi patrimonio del passato invece che forza e coesione per affrontare il futuro.
La libertà non è logica, è soprattutto una prova di fede, bisogna crederci fino in fondo.
Anche se noi non siamo ora quella forza che in giorni antichi
mosse terra e cieli, ciò che siamo, siamo;
un’eguale indole di eroici cuori,
indeboliti dal tempo e dal fato, ma forti nella volontà
di combattere, cercare, trovare, e di non cedere. (Alfred Tennyson)
Paolo Cola
« Cronaca della riunione del Comitato centrale dell’UDC Senza Gripen è in gioco la sicurezza del nostro Paese! »