Grandi avvenimenti musicali al Lucerne Festival
Il Lucerne Festival è famoso per le esecuzioni di musica sinfonica, quasi sempre affidate a orchestre di grande prestigio internazionale, ma non ignora la musica da camera. In questo campo il concerto di Maurizio Pollini svoltosi il 1. settembre ha costituito una delle manifestazioni più rilevanti. L’eminente pianista ha interpretato “Drei Klavierstücke” op. 11 di Schönberg, “Kreisleriana” op. 16 e “Concert sans Orchestre” op. 14 di Schumann nonché la sonata numero 2 di Chopin.
“Kreisleriana” è un gruppo di otto pezzi che si ispirano a un personaggio creato da E.T.A. Hoffmann: si chiama Kreisler, è un maestro di cappella eccentrico e ipersensibile, rappresenta una figura tipicamente romantica. Secondo alcuni Schumann se ne sarebbe servito per allestire una specie di autoritratto. Credo peraltro che nell’ascolto convenga dimenticare tanto Kreisler quanto il compositore e apprezzare le bellezze dei brani in sè. Abbondano i momenti di alto valore artistico. Per dirne uno menziono l’inizio del quarto pezzo: una frase lenta e imponente, che scende progressivamente in zona grave, tingendosi sempre più di tristezza, per concludere, “ritardando”, su un sentimento di nera desolazione. Al solito la scrittura di Schumann in quasi tutti i brani è molto elaborata, densa, tecnicamente esigente, talvolta all’eccesso, soprattutto quando idee di notevole bellezza restano imbrigliate in un discorso complesso. Spetta all’interprete sciogliere la matassa e trovare il filo che percorre artisticamente la composizione. Un compito che Pollini ha assolto nel migliore dei modi con una lettura precisa, trasparente, accuratissima, ma non priva di una intensa seppure controllata espressione.
Parole analoghe si possono dire per l’interpretazione dell’altro lavoro di Schumann. Il pianista ha saputo presentarne tutte le sfaccettature, anche quelle più appassionate, senza calcare la mano e senza indulgere a effetti vistosi, ma svolgendo un discorso al tempo stesso severo e aderente agli stati d’animo manifestati dal compositore.
Naturalmente il pubblico aspettava con un interesse speciale la sonata di Chopin e soprattutto la famosissima marcia funebre. Anche qui Pollini ha fornito una prova di rigore accoppiato a una straordinaria capacità interpretativa. Per il mio gusto ha scelto un movimento leggermente troppo veloce ma in nessun punto lo spirito di questa straordinaria composizione è venuto meno. Limpida, purissima e toccante è stata la melodia della parte centrale.
Veniamo ora alla musica sinfonica. Al Lucerne Festival è normale sentire uno dopo l’altro interpreti grandissimi nel giro di pochi giorni. Ma la prima settimana di settembre è stata eccezionale anche per la città della Reuss: tre grandi direttori, tre grandi complessi e tre composizioni di straordinaria imponenza. Sto parlando di Daniele Gatti, Christian Thielemann e Mariss Jansons alla testa rispettivamente della Royal Concertgebouw Orchestra Amsterdam, della Sächsische Staatskapelle Dresden e del Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks per l’esecuzione della nona sinfonia di Mahler, della quinta di Bruckner e della seconda di Mahler. Fatta eccezione per le prestazioni del complesso di Dresda, valide ma inferiori al livello abituale, gli ascoltatori hanno potuto godere avvenimenti artistici di altissima levatura. Tante e tali sono state le impressioni ricevute dal recensore che basterebbero per riempire l’intero giornale. Non è possibile, evidentemente, e allora mi limito a un punto scelto tra molti: nella seconda sinfonia di Mahler il contrasto, che gli interpreti hanno messo a fuoco genialmente, tra le due versioni della risurrezione, quella simile a una favola, dolce, delicata, avvolta in una atmosfera onirica del quarto tempo e quella poderosa, esultante, trionfale della fine, con orchestra e coro scatenati in una apoteosi di forza e luce. Scatenato, poco dopo, anche il pubblico negli applausi e nelle ovazioni.
Concerti d’autunno
Se scrivessi che i Concerti d’autunno 2013 di Rete Due, con l’Orchestra della Svizzera italiana, offrono programmi ricchi e variati e che tanto i direttori quanto i solisti sono musicisti di valore notevole userei parole che ricorrono in quasi tutte le presentazioni di una stagione. Preciso pertanto che nel caso specifico queste espressioni non costituiscono un banale luogo comune detto e ripetuto meccanicamente ma sono la verità. Siano dunque felicitati gli organizzatori.
Sergej Prokof’ev, scomparso sessanta anni fa, verrà ricordato il 31 ottobre con una serata dedicata interamente a lui. Tra l’altro l’Orchestra della Svizzera italiana, diretta da Alain Lombard e con la partecipazione del pianista Francesco Piemontesi, eseguirà il terzo concerto per pianoforte e orchestra. Nella stagione non mancherà una novità assoluta, “Vergessene Lieder” per orchestra di Nadir Vassena. Uno spazio ampio occuperà Dimitri Sostakovic, del quale verranno presentati il Concerto per violino e orchestra n. 1, la sinfonia n. 9 e il concerto per violino e orchestra n. 2. Alcuni lavori eseguiti raramente renderanno particolarmente interessante questa edizione dei Concerti d’autunno. Penso ad esempio alla quinta sinfonia di Ralph Vaughan-Williams e al Concerto per violoncello e orchestra di William Walton. Una curiosità sarà costituita dal Concerto per fagotto e orchestra “Ricordi” di Saverio Mercadante. Questo compositore fu famoso nell’Ottocento come operista ma oggi è quasi completamente dimenticato. Dimenticato a tal punto che, quando in un teatro italiano, molti anni fa, si diede “Il giuramento”, considerato il suo capolavoro, un grande giornale della Penisola informò che si rappresentava “Il giuramento di Mercadante”, come se Mercadante fosse il personaggio che aveva giurato e non il compositore. Ora i Concerti d’autunno ci faranno conoscere il Concerto per fagotto e orchestra “Ricordi”, in attesa che qualche teatro si incarichi di allestire uno almeno dei suoi circa sessanta melodrammi.
La stagione inizierà il 24 ottobre. Sarà sul podio Markus Poschner, suonerà come solista Ray Chen e il programma includerà il Concerto per violino e orchestra n. 1 di Sostakovic, unitamente all’ouverture “Coriolano” e alla settima sinfonia di Beethoven. Seguiranno altri otto concerti, che si terranno al Palazzo dei congressi di Lugano. Come già fatto con successo gli ultimi anni alcuni concerti verranno replicati a Locarno. Come sede è stata scelta la Chiesa di San Francesco, la stessa che ospita la maggior parte delle manifestazioni organizzate dalle Settimane musicali di Ascona.
Carlo Rezzonico
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