Gente famosa: una volta e oggi

Mag 3 • L'opinione, Prima Pagina, Sport e Cultura • 1037 Views • Commenti disabilitati su Gente famosa: una volta e oggi

Urs von der Crone
Presidente ds-SVP Tessin

Negli ultimi tempi, i giornali parlano ormai solo del messaggio che Greta Thunberg comunica con volto molto serio a tutti i potenti di oggi. Durante la Pasqua, la profeta delle conseguenze del cambiamento climatico, ormai quasi dichiarata santa, è stata anche a Lugano, salutando su Internet i suoi trecentomila follower e amici. Gli addetti al turismo hanno già fiutato la possibilità che Greta, quale influencer, diffonda in tutto il mondo i pregi del nostro cantone. Vedremo fra pochi anni se il messaggio di Greta sarà dimenticato o se durerà nel tempo.

In ricordo di personalità famose che hanno mosso qualcosa – seppure a livello regionale, non globale – abbiamo eretto spesso nei secoli passati un monumento con relativa targa commemorativa. Mi è capitato di vederne di nuovo uno in questi ultimi tempi: in San Bartolomeo, la più antica chiesa della Val Verzasca. Parla del viceparroco Gian Giacomo Pancrazio Bustelli (1716-1771).

L’ecclesiastico fu nominato nella valle dal vescovo di Como e acquisì una grande fama. L’iscrizione in latino cita i pregi dell’uomo: INTEGRITATE VITAE (una personalità integra), MORUM SUAVITATE (di modi gentili con il prossimo), VERBI DEI PRAEDICATIONE SPECTATISSIMUS (straordinario oratore e predicatore). Con così tante qualità, non poteva rimanere ignorato il fatto che lavorasse troppo, o che forse soffrisse addirittura di un «burnout»: STUDIO, VIGILIIS, ITINERIBUS CORPORIS MACERATIONE CONSUMPTUS (la sua salute soffrì del suo intenso lavoro spirituale, spesso anche notturno e, soprattutto delle sue lunghe camminate per andare a visitare i membri della sua parrocchia). L’iscrizione fa tuttavia, o forse proprio per questo, un bilancio della sua vita: ANIMAS MULTORUM ADEPTUS (riuscì ad acquisire molte anime o, in linguaggio moderno, portò alla sua ditta molti nuovi clienti). SUAM REDDIDIT (rese la sua anima a Dio a 55 anni, oggi si direbbe: morì purtroppo ancora prima del suo pensionamento). Chi legge l’iscrizione in San Bartolomeo, nella stessa chiesa trova anche il letto di Bustelli: quando era troppo stanco per tornare a casa, poteva pernottare sul posto di lavoro su una dura branda di legno e con una pietra per cuscino.

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