Furbetti “vergognarsi”
Che pure da noi i “Furbetti” pullulano è risaputo. Fare però un uso illegale dell’accompagnamento dell’invalido vuole dire semplicemente approfittare, senza ritegno, immoralmente.
Tener conto della disabilità – che è la condizione personale a seguito di una o più menomazioni (impedimento diretto) o del sistema cardiocircolatorio (impedimento indiretto) – di chi ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale, rispetto a ciò che è considerata la norma e pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale, è un obbligo. Infatti, la Legge federale sull’eliminazione degli svantaggi nei confronti dei disabili e di coloro che li “trasportano” prevede appunto delle facilitazioni. Ma la facilitazione per chi li trasporta non deve diventare una opportunità di parcheggio selvaggio quando il disabile è “totalmente assente”! Esporre il contrassegno del disabile sdoganandolo come aiuto è un vero e proprio abuso, disonesto e illecito. Disgraziatamente i furbetti sono molti. Questo atteggiamento è lesivo e discredita gli onesti invalidi e accompagnatori.
Forse un po’ più di misura e moderazione nel segno della legalità non guasterebbe.
Come rimediare? Con controlli sistematici e sanzioni severe previste pure dalla Legge.
Raoul Bettosini, Lugano