Fondo Gripen per l’aiuto allo sviluppo?

Mag 11 • Dalla Svizzera, L'opinione • 2495 Views • Commenti disabilitati su Fondo Gripen per l’aiuto allo sviluppo?

Rolando Burkhard

Rolando Burkhard

Il mio sofferto SÌ all’acquisto del Gripen

 

Chi mi conosce e ha letto un mio precedente articolo in questo giornale, sa che sono tutt’altro che un convinto sostenitore dei nuovi aerei da combattimento. Sono piuttosto stato a lungo dell’opinione che sarebbe stato meglio utilizzare l’importo previsto per la soluzione di problemi prioritari nell’ambito della sicurezza.

 

A cosa ci serve un solido tetto sulla nostra casa, quando i muri esterni non sono saldi?

 

Mi sono posto a lungo questa domanda. Perché quando quotidianamente si leggono le notizie nella stampa inerenti alla criminalità transfrontaliera che sta imperversando, in particolare nel Ticino meridionale, quando si prende atto del rapporto sulla situazione recentemente pubblicato dal Servizio delle attività informative della Confederazione SIC (le attuali principali minacce: terrorismo/Djihadismo, spionaggio/Cybercriminalità), la conclusione logica non è necessariamente che dalle minacce odierne ci si possa difendere al meglio con dei nuovi aerei da combattimento.

 

Per questo mi sono più volte pronunciato a favore del fatto che con il denaro previsto per l’acquisto degli aerei sarebbe stato più utile potenziare massicciamente i nostri organici di polizia e il corpo delle guardie di confine. E per questo inizialmente intendevo votare NO all’acquisto dei Gripen.

 

Un SÌ dopo matura riflessione

 

Negli ultimi giorni, in seguito alla discussione politica in corso sul tema, ho dovuto cambiare idea e, dopo una matura riflessione, optare per il SÌ.

 

Innanzitutto per il fatto che, in caso di un NO all’acquisto dei Gripen, è tutt’altro che sicuro che il denaro previsto all’uopo sia poi utilizzato per potenziare altri settori della nostra sicurezza.

 

Per quanto mi è dato di sapere, in caso di NO, i 300 milioni di franchi l’anno aggiunti al budget del DDPS da Consiglio federale e Parlamento dopo molti tentennamenti, potrebbero essere nuovamente oggetto di nuovi negoziati parlamentari. E ciò mi spaventa assai.

 

Aiuto allo sviluppo invece degli aerei da combattimento?

 

Perché dal nostro Consiglio federale dominato dal centro-sinistra che, in maniera quasi incostituzionale, si è per mesi ostinatamente opposto all’aumento da 4,7 a 5 miliardi del budget militare, non c’è da aspettarsi alcunché di ragionevole. Non mi sorprenderebbe per nulla quindi, se il denaro destinato ai Gripen venisse utilizzato per qualcosa d’altro. Per esempio, per l’aiuto allo sviluppo; o addirittura per sostenere qualche Stato del Sudamerica che userebbe poi questo denaro per acquistare a sua volta degli aerei da combattimento Gripen!

E sono sicuro che un eventuale NO popolare di misura all’acquisto dei Gripen, sarebbe interpretato dal nostro Parlamento – con le sue croniche alleanze di centrosinistra – come un NO all’esercito. Conseguenza: dirottamento del credito su qualche inutile progetto assistenziale preteso dalla sinistra.

 

Perché la sinistra vuole semplicemente abolire l’esercito!

 

La sinistra gioca un gioco astuto. Il PS ha inserito l’abolizione dell’esercito nel suo programma di partito. Il GSsE che gli sta dietro, per motivi puramente tattici si tiene prudentemente in disparte nella campagna di voto, ma l’obiettivo è chiaro: l’esercito deve essere indebolito con una vittoria parziale su questo acquisto degli aerei da combattimento, cosicché lo si potrà presentare come inutile e, di conseguenza, abolire. A questo scopo, la sinistra sostiene oggi addirittura una collaborazione della Svizzera con l’estero nel settore della polizia dell’aria! Più ipocriti non si può davvero essere: se la pensa davvero così, dovrebbe pretendere direttamente la nostra adesione alla NATO!

 

 

La conclusione è semplice: anche chi non fa parte dei più convinti sostenitori dell’acquisto dei Gripen, deve votare SÌ il 18 maggio. Perché altrimenti il denaro destinato all’acquisto potrà essere dirottato su progetti della sinistra. E chi vuole abolire il nostro esercito farà un passo in avanti.

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