Firmate la petizione nazionale che chiede
Sarà troppo tardi attivarsi dopo che il terrorismo islamico avrà colpito anche il nostro Paese…
Già oltre 600 persone hanno firmato la petizione che il movimento del Guastafeste ha lanciato un mese fa a livello nazionale e che chiede alle nostre Autorità federali di proibire in Svizzera i movimenti islamisti (salafiti) e di chiudere i centri di indottrinamento da essi gestiti e che favoriscono la radicalizzazione dei musulmani. Per accrescere il successo della petizione lancio un appello ai lettori de “Il Paese”, invitandoli a darsi da fare per pubblicizzarla fra i loro amici e conoscenti in Ticino e oltre Gottardo facendo uso di tutti i moderni mezzi di comunicazione (facebook, tweet, email ecc.). Sarà troppo tardi attivarsi dopo che il terrorismo islamico – cosa che inevitabilmente succederà – avrà colpito anche la Svizzera: a quel momento non servirà a nulla rimpiangere di non aver sostenuto la petizione o scendere in piazza ad accendere cerini in memoria delle vittime. Meglio darsi da fare per cercare di intervenire alla radice del problema, o no ?
Il sostegno di due associazione romande
Anche gli stranieri domiciliati in Svizzera possono sottoscrivere la petizione, che è ufficialmente sostenuta dal Movimento Svizzero Contro l’Islamizzazione (www.mosci.info), che ha sede nel Canton Vaud, e dall’Associazione Svizzera Vigilanza Islam (www.vigilanceislam.com), che ha sede nel Canton Ginevra. Da notare che la petizione può essere sottoscritta solo “online”, collegandosi con un semplice “clic” al seguente indirizzo : www.change.org/p/proibire-i-movimenti-islamisti-in-svizzera .
Per aderire alla petizione basta inserire nell’apposito spazio i seguenti dati : nome, cognome, comune di domicilio, Stato (Svizzera) e indirizzo email. Chi lo desidera può aggiungere un breve commento che tutti i visitatori del sito potranno leggere, ma chi preferisce mantenere l’anonimato non è tenuto a farlo
Il testo della petizione
Il testo della petizione, tradotto anche in francese e in tedesco, è il seguente : “La radicalizzazione dei musulmani moderati in Occidente è opera specialmente dei movimenti islamisti integralisti, come quello dei salafiti-wahabiti e dei Fratelli Musulmani, i quali per raggiungere il loro scopo di colonizzare l’Europa e di sostituire la democrazia con la sharia (facendo proselitismo e cercando di reislamizzare i musulmani laici e progressisti, impedendo così la loro integrazione nella società occidentale) dispongono di mezzi finanziari ingenti per costruire e gestire moschee, centri “culturali” islamici e una fitta rete di associazioni. In questi ambienti di fanatismo religioso si crea l’humus che dà origine a violenze e terrorismo (come in quella moschea di Winterthur dove qualche mese fa l’imam invitava i “fedeli” a uccidere i musulmani non praticanti). Quindi, nell’interesse degli stessi musulmani moderati, che hanno paura di questi movimenti islamisti, occorre proibire la residenza e l’attività in Svizzera di questi movimenti integralisti che costituiscono un pericolo per la sicurezza del Paese e minacciano la pace religiosa e sociale, e occorre pure chiudere le moschee e i centri “culturali” da essi gestiti e dichiarare fuorilegge le loro associazioni. Già nella Costituzione federale del 1848 vi era un divieto di residenza in Svizzera per i gesuiti, in quanto dopo la guerra del Sonderbund erano ritenuti, a torto o a ragione, un pericolo per la pace religiosa . Tale divieto venne tolto dal popolo solo nel 1973. A maggior ragione, se non si vuole che il terrorismo e il fanatismo religioso si diffondano anche nel nostro Paese, si dovrebbe dunque emettere un divieto di residenza in Svizzera per i movimenti islamisti che sfruttano la libertà di religione per perseguire scopi politici e diffondere un’ideologia totalitaria e antidemocratica ».
L’adesione di Stefano Piazza
Fra le oltre 600 persone che finora hanno sottoscritto la petizione vi è anche l’esperto di sicurezza Stefano Piazza, autore del libro sul fondamentalismo islamico nella nostra società intitolato “Allarme Europa” e presentato a Lugano lo scorso 17 marzo. “Ho firmato – questa la motivazione di Piazza – perché è ora di smetterla di illudersi che si possa integrare e convivere pacificamente con chi riconosce solo il monoteismo teocratico e non accetta la società occidentale democratica e politica. Si azzeri tutto, poi a bocce ferme si vedrà chi è meritevole di essere legittimato. All’epoca della votazione popolare che impedì la costruzione di minareti nel nostro paese, la Svizzera venne tacciata di razzismo e di xenofobia, ma oggi in molti si sono rimangiati i giudizi o fingono di non aver mai accusato il nostro paese. A volte nella vita di un paese occorre mettere un punto, fermarsi per evitare di essere travolti da fatti a noi totalmente estranei”.
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