Fermare l’esplosione delle domande d’asilo invece di seminare il panico stile Sommaruga

Lug 15 • Dall'UDC, L'opinione • 2003 Views • Commenti disabilitati su Fermare l’esplosione delle domande d’asilo invece di seminare il panico stile Sommaruga

Hans Fehr  Consigliere nazionale, Eglisau (ZH)

Hans Fehr
Consigliere nazionale, Eglisau (ZH)

Pubblicata ieri, la statistica dell’asilo per la fine di giugno 2014 conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che delle misure urgenti sono necessarie per impedire un caos che si sta già delineando. Il numero di domande d’asilo non ha smesso d’aumentare in questi ultimi mesi. Nel primo semestre 2014 se ne contano 10’278. Oltre alla forte crescita dei richiedenti l’asilo siriani, si constata, dopo un leggero calo nel 2013, di nuovo una forte progressione degli arrivi dall’Eritrea. La pressione migratoria via Mediterraneo e Italia continua ad aumentare in assenza di contromisure.

Di fronte a questa situazione, la consigliera federale Simonetta Sommaruga chiede la rapida apertura di nuovi centri d’asilo e prevede l’accoglimento di un contingente di 5’000 Siriani – due proposte contrarie al buonsenso, perché aumenteranno ancora di più il potere d’attrazione già eccessivamente elevato che la Svizzera esercita sui migranti. Il fatto è che, durante la prima metà di quest’anno, già 2’243 Siriani hanno depositato la domanda d’asilo in Svizzera. Inoltre, la Svizzera concede un aiuto umanitario generoso sul posto, ossia ai campi di rifugiati di Turchia, Giordania e Libano. Questo aiuto potrà essere esteso, per esempio, per l’installazione di campi in Africa del nord.

Va da sé che la Svizzera deve continuare ad accordare l’asilo ai rifugiati realmente minacciati. Ma per far questo, la Berna federale deve applicare rigorosamente la legislazione in vigore per “separare il grano dal loglio” affinché il circa 90% di richiedenti che non sono dei rifugiati ai sensi della legge, di cui alcuni sono criminali e che costano centinaia di milioni ai contribuenti, non sia più tentato di venire in Svizzera o sia costretto immediatamente a lasciare il paese.

Le misure seguenti devono essere prese a breve termine: applicare rigorosamente l’accordo di Dublino (quindi espellere rapidamente i richiedenti l’asilo arrivati passando dall’Italia, “paese di prima accoglienza”); rafforzare il corpo delle guardie di confine in Ticino; accelerare massicciamente la procedura, come pure i negoziati con gli altri Stati Schengen/Dublino per ottenere una ripartizione più equa dei richiedenti. Bisogna esigere uno sforzo supplementare agli Stati che, proporzionalmente alla loro popolazione residente, accolgono meno richiedenti. In seguito, bisogna estendere la protezione delle frontiere esterne dello spazio di Schengen ai limiti stessi dell’Africa del nord, affinché i battelli dei passatori non raggiungano le acque internazionali. Degli accordi in questo senso devono essere conclusi con gli Stati nordafricani. E, infine, la consigliera federale Sommaruga deve correggere la situazione inaccettabile delle “persone ammesse provvisoriamente” che attualmente ammontano a 23’000: sono tutti richiedenti l’asilo respinti in ultima istanza dalla giustizia, ma che possono restare “provvisoriamente” in Svizzera perché la loro espulsione è ritenuta non accettabile o da loro non sopportabile. In realtà, la metà di queste persone soggiorna fino a sette anni in Svizzera e l’altra vive nel nostro paese da 8 a 20 anni. È evidente che una verifica sistematica della situazione delle persone ammesse “provvisoriamente” permetterebbe d’espellerne definitivamente una buona parte, facendo così posto a dei rifugiati autentici.

Gli interventi seguenti sono necessari a medio termine per ridurre il forte potere d’attrazione che la Svizzera esercita sui falsi rifugiati: tutti i richiedenti l’asilo devono essere installati in un primo tempo in uno dei grandi centri d’accoglienza in prossimità della frontiera (Chiasso, Vallorbe, Basilea, Kreuzlingen, Altstätten). Deve essere vietato ai richiedenti lasciare questi centri. Le domande vi sono trattate definitivamente nello spazio di uno o due mesi. Un solo ricorso è ammesso a un’istanza amministrativa, come già si faceva una volta. Durante questo periodo, i richiedenti ricevono unicamente l’aiuto d’emergenza. I richiedenti riconosciuti come rifugiati sono ripartiti fra i cantoni e i comuni. Quando la Svizzera non sarà più attrattiva per i falsi rifugiati, il mercato dei passatori criminali si estinguerà in grande misura. Ecco alcune misure concrete fra altre che la consigliera federale Sommaruga dovrebbe sottoporre rapidamente al Parlamento che attende da mesi la seconda revisione annunciata della legge sull’asilo.  

Non abbiamo bisogno di un’autorità politica che semina il panico con lo stile Sommaruga, bensì abbiamo urgente bisogno di una politica d’asilo rigorosa per i veri rifugiati e per impedire che una marea di migranti economici sommerga la Svizzera.

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