Dissimulazioni e esplosione dei costi, invece di misure efficaci contro il caos nell’asilo
Attesa da tempo, la revisione della legge sull’asilo approvata oggi dal Consiglio federale è ingenua e dissimula la reale situazione. L’obiettivo di questa riforma dovrebbe essere di ridurre le procedure che sono troppo lunghe. Pomposamente parlando di “ristrutturazione del settore dell’asilo”, la consigliera federale Simonetta Sommaruga annuncia per l’ennesima volta di voler risolvere gli enormi problemi che affliggono il settore dell’asilo in Svizzera. Appare tuttavia poco probabile che gli obiettivi mirati, ossia l’accelerazione delle procedure e la creazione di 5’000 posti d’accoglienza federali, possano essere raggiunti. Una cosa è comunque certa: i diritti dei richiedenti l’asilo saranno una volta di più rafforzati con la consultazione e l’assistenza giuridica gratuite e, parallelamente, l’industria dell’asilo sarà ancora una volta gonfiata, facendo aumentare massicciamente i costi.
Va da sé che l’UDC saluti con piacere qualsiasi accelerazione delle procedure, ma dubita seriamente dell’efficacia della revisione di legge proposta oggi. Esaltato dal Consiglio federale, il centro pilota di Zurigo è un esercizio alibi la cui utilità viene esagerata. Questo centro ha ricevuto solo dei casi selezionati che non pongono problemi e che sono semplici da trattare. Parallelamente, è enormemente sopraddotato di personale affinché le cifre rilevate durante la fase sperimentale impressionino tutti. L’aspetto economico non è preso in considerazione – i costi dell’operazione sembrano non avere alcun ruolo. Invece di ristrutturare per l’ennesima volta il settore dell’asilo, sarebbe meglio applicare le leggi esistenti in tutto il loro rigore, scaricando così i cantoni.
NO alla consultazione giuridica gratuita
L’UDC si batterà con tutti i mezzi a sua disposizione contro il progetto di accordare a tutti i richiedenti il diritto a una consultazione e a una rappresentanza giuridica gratuite. Vivendo comodamente sui ricorsi, l’industria dell’asilo farà evidentemente in modo di moltiplicare le opposizioni e i ritardi, per cui l’accelerazione delle procedure è una pura illusione, esattamente come tutti i risparmi annunciati dal Consiglio federale. I circa 548 milioni di franchi chiesti per la realizzazione di alloggi non saranno sufficienti. I costi del settore dell’asilo continueranno ad aumentare massicciamente durante i prossimi anni.
Ridurre il numero di domande
Invece di ridurre l’attrattività della Svizzera per i falsi rifugiati e per le bande di passatori, questa revisione avrà l’effetto contrario. Per affrontare veramente i problemi, bisogna scoraggiare le persone che cercano di abusare del nostro sistema. Solo agendo contro le cause del caos nell’asilo, quindi riducendo il numero delle domande, si potranno risolvere le altre disfunzioni. Ma il Consiglio federale non sembra per nulla interessato a ridurre il numero di domande d’asilo. Nei suoi calcoli, il governo si basa su 24’000 domande l’anno. E sembra accontentarsene, visto che non prende alcuna misura che permetterebbe di ridurre questa cifra.
Insediamento irrealistico dei richiedenti
Partendo da queste ipotesi, la Confederazione ha bisogno di 3’600 posti supplementari nei nuovi centri federali. Il Consiglio federale non dice tuttavia dove questi centri federali dovrebbero essere insediati e quali comuni siano destinati ad accogliere dei centri con un minimo di 350 posti. È quindi chiaro che questa misura avrà un effetto solo fra qualche anno – sempre che avrà realmente il benché minimo effetto.
Adottare delle misure efficaci
Invece di questa tigre di carta, il paese ha bisogno di misure aventi rapidamente un effetto positivo accelerando le procedure e riducendo l’attrattività della Svizzera per i richiedenti abusivi:
- ridurre le possibilità di ricorso a una procedura che comprenda un solo ricorso;
- non accordare un’assistenza giuridica gratuita che avrà per effetto che tutti i mezzi del diritto saranno sfruttati fino all’ultimo;
- estendere la procedura di 48 ore a tutti i cittadini di Stati sicuri;
- accordare più soltanto l’aiuto d’urgenza e alloggiare i richiedenti in centri controllati;
- mettere i richiedenti recalcitranti in centri chiusi;
- esigere l’applicazione dell’accordo di Dublino, nel senso che i paesi di prima accoglienza registrino effettivamente i richiedenti che arrivano sul loro territorio e chiedere che i richiedenti siano ripartiti fra gli Stati firmatari in funzione della popolazione di quest’ultimi.
L’UDC depositerà ancora una volta queste idee sotto forma di proposte e di interventi durante l’esame parlamentare.
Berna, 03 settembre 2014
UDC Svizzera
« Nicht vertretbares Ausgabenwachstum Beschönigungen und Kostenexplosion statt wirkungsvolle Massnahmen zur Lösung des Asylchaos »