Dei burocrati avulsi dalla realtà nascondono dei problemi facendo appello a ulteriori stranieri
Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann sembra ver formato un gruppo di lavoro incaricato di esaminare se i posti d’apprendistato vacanti possano essere occupati da giovani disoccupati greci, spagnoli o italiani. Tale idea non può che venire a uno spirito completamente avulso dalla realtà. Questa operazione mira a nascondere i problemi del settore della formazione, come la crescente universitarizzazione o la preparazione insufficiente della scuola obbligatoria al mondo professionale, ricorrendo a degli immigranti stranieri. E questo in un periodo nel quale in Svizzera 4’702 giovani fra i 15 e i 19 anni e circa 13’000 giovani adulti sono annunciati alla disoccupazione.
Partendo forse da una buona intenzione, questo progetto crea in realtà dei problemi supplementari e non porta alcuna reale soluzione. L’idea di compensare la mancanza di apprendisti in Svizzera facendo venire dei giovani stranieri si scontra con una ridda di difficoltà pratiche, per esempio a livello della lingua, della formazione di base, della frequentazione di una scuola professionale, dell’accompagnamento dei giovani nella vita quotidiana o della loro attitudine alla futura entrata nel mercato del lavoro. Ma la cosa più grave è che si nascondono così i problemi strutturali che affliggono il nostro sistema di formazione ritardandone così la soluzione. Il fatto che sempre meno giovani scelgano un apprendistato professionale è problematico. Esso si spiega in particolare con l’universitarizzazione crescente della formazione. D’altro canto, molti maestri d’apprendistato si lamentano del bagaglio scolastico insufficiente recato dai giovani che escono dalla scuola obbligatoria. Infine c’è probabilmente pure la mancanza di percorsi d’apprendistato di livello inferiore adatte ai giovani meno dotati. Sarebbe ora di affrontare risolutamente questi problemi, invece di nasconderli facendo venire degli immigranti supplementari.
Dettaglio rivelatore, il Consiglio federale lancia questa idea nel contesto di una questione parlamentare concernente un sostegno svizzero al programma UE di lotta contro la disoccupazione giovanile in Europa. Ancora una volta, si tratta senza dubbio di piacere a Bruxelles.
UDC Svizzera
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