Annunci discriminatori: sconcertante la risposta del Consiglio federale

Nov 30 • Dall'UDC, Dalla Svizzera, Prima Pagina • 1122 Views • Commenti disabilitati su Annunci discriminatori: sconcertante la risposta del Consiglio federale

Il 25 settembre scorso il Consigliere nazionale Marco Chiesa ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio federale in merito agli irritanti annunci di lavoro discriminatori da parte di ditte “ticinesi” che limitano l’assunzione ai soli lavoratori residenti all’estero.

L’atto parlamentare  poneva in sostanza le seguenti domande:

  1. È a conoscenza il Consiglio federale di questa pratica discriminatoria?
  2. Cosa ne pensa il Consiglio federale di quanto descritto?
  3. Il Consiglio federale può e vuole intervenire per combattere queste discriminazioni?
  4. È possibile concepire sanzioni di tipo pecuniario o amministrativo nei confronti delle ditte autrici di queste discriminazioni?
  5. In Ticino si fa strada la provocazione che sia meglio trasferirsi in Italia per poter migliorare la propria condizione economica e essere facilitati nell’assunzione, cosa ne pensa il Consiglio federale di queste riflessioni?

La risposta del Consiglio federale (vedi testo qui sotto), giunta in questi giorni, dimostra quanta ignoranza della situazione ticinese regni ancora a Palazzo federale e in particolare all’interno del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), autorità competente per la valutazione di questo atto parlamentare.

Affermare di “non essere a conoscenza della pratica descritta nell’interrogazione” sfiora il ridicolo ed è irrispettoso nei confronti delle famiglie ticinesi che si vedono escluse dal proprio mercato del lavoro.

L’UDC Ticino non mancherà di presentare nelle prossime settimane dei casi concreti, che sembrano essere “sfuggiti”, affinché anche chi non vuole vedere sia costretto a rendersi conto della gravità di queste discriminazioni.

La risposta del Consiglio federale:

Il Consiglio federale riconosce che la libera circolazione delle persone è una questione particolarmente importante nel Canton Ticino. Ciò nonostante, constata che negli ultimi anni l’occupazione e la partecipazione al mercato del lavoro nel Canton Ticino sono aumentate e che il tasso di disoccupazione (secondo la SECO) e il tasso di persone senza impiego sono diminuiti.

Domande da 1 a 4: il Consiglio federale non è a conoscenza della pratica descritta nell’interrogazione. In mancanza di casi concreti, non può esprimersi su un comportamento siffatto né su eventuali misure da adottare.

Attualmente, per poter utilizzare meglio il potenziale di manodopera in Svizzera, il 1° luglio è stato introdotto l’obbligo di annunciare i posti vacanti. I datori di lavoro sono tenuti per legge ad annunciare agli uffici regionali di collocamento (URC) i posti vacanti nei generi di professioni in cui il tasso di disoccupazione nazionale è di almeno l’8 per cento. Durante cinque giorni feriali le persone in cerca d’impiego iscritte presso un URC hanno un accesso esclusivo a queste informazioni e beneficiano così di un vantaggio in confronto ad altri candidati.

Domanda 5: il Consiglio federale non può esprimersi su questo tipo di dichiarazioni. Ritiene tuttavia importante che non solo la Confederazione, ma anche il Canton Ticino, proseguano i loro sforzi a favore di una buona qualità di vita e dell’attrattiva economica del Paese e del Cantone.

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