Analisi dopo il voto del 9 Febbraio

Feb 23 • Lettori • 2409 Views • Commenti disabilitati su Analisi dopo il voto del 9 Febbraio

Da una settimana a questa parte, in seguito al SÌ scaturito dalle urne all’Iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa, non si contano più i continui piagnistei e le innumerevoli prese di posizione, anche vergognose, e catastrofismi da parte dei media in generale, RSI in primis, che paventano scenari apocalittici vista la decisione popolare. Doveva essere così anche nella ormai celebre “Domenica nera” di quel lontano dicembre 1992, ma poi abbiamo visto come è andata invece. Non vale neanche la pena quindi, di star lì ad elencare tutte le fregnacce e le castronerie dette dagli oppositori dell’iniziativa sopraccitata. Invece di criticare la maggioranza della Svizzera tedesca per aver approvato il testo, io sono deluso dal voto dei  Romandi, Ginevra in primis, i quali, con tutti i problemi che hanno, continuano a votare pro Europa. (…). Ma che oltre la Sarine il masochismo non avesse limiti era risaputo da un pezzo!

Il Consiglio Federale, da parte sua, una volta incassato il colpo, si è subito dato da fare sedendosi al tavolo con i partiti per  trovare una soluzione nel fare applicare il testo voluto dagli elettori. In effetti, le pressioni da parte dell’UE per avere risposte concrete, hanno fatto sì che il nostro Esecutivo accelerasse i tempi. Peccato che lo stesso CF non sia stato altrettanto celere, per esempio, nel fare applicare un’altra iniziativa, quella sull’espulsione dei criminali stranieri, che, giace in soffitta da più di 3 anni. Quindi, come al solito, 2 pesi e 2 misure, ma questa è un’altra storia. Vergognose e al limite del ridicolo poi, sono state le prese di posizione dei vari rappresentanti del partito socialista: per es. l’ex consigliere di Stato di Basilea Città Rudolf Rechtsteiner e il presidente PS Cristian Levrat, che hanno chiesto che la votazione sia rifatta perché il popolo non si è reso conto delle conseguenze di un SÌ! Eh sì, perché quando si trattò di votare su Schengen e più volte sulla libera circolazione delle persone il popolo era a conoscenza delle nefaste conseguenze a cui andava incontro? Per la serie: quando votano come vogliono loro tutto va bene, mentre quando perdono, per i socialisti i cittadini sono tutti degli stupidi! Sempre Levrat, se n’è poi uscito con la sparata “di applicare l’iniziativa solo nei Cantoni dove è stata approvata”.  Caro Levrat, perché non hai fatto la stessa proposta quando è stata accettata in votazione la libera circolazione delle persone? Anche in quel caso allora si poteva far applicare la volontà popolare “solo” nei Cantoni favorevoli, mentre ai contrari, in primis il Ticino, lasciare i contingenti e farne uno statuto speciale. Ma naturalmente i compagni con i piedi bene al caldo sanno lamentarsi e fare la morale a senso unico solo quando loro conviene e viene comodo! Ma tornando al discorso dello statuto speciale per il nostro Cantone,  lo stesso era già stato proposto dai Verdi Ticino. Ma adesso, e nonostante il chiaro SÌ del 9 febbraio, i partiti della $ini$tra moderata (PPD e PLR) si sono opposti in Gran Consiglio a questa proposta. Roba da non credere! È proprio il caso di dire, errare è umano ma perseverare è diabolico!

Stendiamo infine un velo pietoso sulle critiche piovuteci dai vari rappresentanti UE (Barroso, Lara Comi e co.) i quali pensano di poterci dare lezioni di politica e di ricattarci con le loro minacce. A parte che siamo padroni in casa nostra e liberi di decidere cosa sia più conveniente per noi, anche loro hanno bisogno di noi. Potremmo anche noi ricattarli. Tanto per citare un esempio, non gli facciamo più passare sul nostro territorio i camion da 40 tonnellate e poi vediamo. Costoro non si rendono conto che l’UE è un gigante con i piedi d’argilla destinato a fallire. E la Svizzera, con questa votazione, ha potuto dare un segnale chiaro per il fatto che ha la democrazia diretta. Se lo stesso sistema fosse applicato anche in altri stati UE, sicuramente i cittadini avrebbero votato come noi.  Il fatto è che ci sono altri paesi UE dove, pur non votando il popolo,  i governi si sono accorti che ci sono cose che non vanno. Come il Belgio (sede dell’UE!), dove non sono stati rinnovati i permessi a molti stranieri che pesavano sull’assistenza sociale. Lo stesso fece Sarkozy in Francia con gli asilanti durante gli ultimi mesi in carica. E anche il premier inglese David Cameron ha indetto un Referendum per il 2015, quando gli elettori si esprimeranno se rimanere nell’UE o no.
E ne vedremo sicuramente delle belle anche alle elezioni europee di maggio, con i partiti Front National di Marine Le Pen, il Partito della Liberta di Gert Wilders e l’UKIP di Nigel Farage lancia in resta, ai quali auguro un buon successo elettorale, visto che tutti si sono complimentati con la Svizzera per il voto del 9 febbraio.

Altro che fare la voce grossa con la Svizzera cari Barroso e compagnia brutta! E tutto ciò, grazie alle debolezze del nostro governo. Anzi, se come i paesi sopraccitati, non avessimo la democrazia diretta con il popolo sovrano, con un Consiglio Federale così saremmo già alla canna del gas come certi paesi del Sud Europa. E adesso nei prossimi mesi, sotto con l’iniziativa ECOPOP! Diamogli un bel 2 su 2!

 

Andrea Fedele, Locarno

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