Ammortamenti accelerati per nuovi investimenti: sono sempre d’attualità?
Interrogazione del gruppo UDC in Gran Consiglio
Premesse
- Uno dei primi atti parlamentari depositati dal sottoscritto fu una mozione del 22 giugno 2004, volta a prorogare di ulteriori 4 anni il decreto legislativo che ammetteva gli ammortamenti accelerati su nuovi investimenti, in deroga agli art. 27 cpv. 2 e 71 cpv. 2 della Legge tributaria.
- Nel contempo, visto che dal 1996 il decreto legge veniva prorogato sistematicamente ogni 4 anni, avevo depositato un’iniziativa parlamentare generica volta ad ancorare la concessione degli ammortamenti accelerati definitivamente nella Legge tributaria.
- Mentre la mozione fu approvata a larga maggioranza dall’allora Gran Consiglio (21.02.2005), non ho trovato traccia nei verbali – salvo un accenno nell’intervento del collega Vitta che la definisce “improponibile” e il fatto che nella ricerca degli atti parlamentari nell’archivio elettronico risulta “evasa” – dell’iniziativa summenzionata.
- Nel frattempo, il decreto legge è stato prorogato ulteriormente un paio di volte, l’ultima nel 2009, per cui il testo in vigore attualmente all’art. 3 cpv. 1 del DL fa decadere la misura il 31 dicembre 2013.
Alla luce di quanto sopra, ci permettiamo di sottoporre al Consiglio di Stato la seguente
Interrogazione
- In questi 17 anni, nei quali a suon di proroghe, il decreto è stato in vigore, ha effettivamente soddisfatto e in che misura le necessità dell’economia, in particolare delle PMI?
- In che misura è stato sfruttato, ossia quanti contribuenti ne hanno fatto uso annualmente e globalmente?
- La situazione economica odierna, lo rende sempre ancora d’attualità?
- Se sì, è intenzionato il Consiglio di Stato ad applicarvi un’ulteriore proroga?
- Nel caso affermativo, cosa impedisce di modificare la Legge tributaria ancorandovi definitivamente questo principio ed evitando così di dover ritoccare il decreto legge ogni quattro anni?
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