All’ombra del minareto

Gen 23 • L'opinione, Prima Pagina, Sport e Cultura • 727 Views • Commenti disabilitati su All’ombra del minareto

Anna Lauwaert, Loco

Che cosa è il Corano?

La parola Corano viene dall’arabo al-Qur’an letteralmente “la lettura” o “la recitazione salmodiata” (vedi wikipedia).

Quando Maometto ritorna dall’incontro con Gabriele nella grotta di Hira, egli inizia a recitare le parole del “libro che è stato inciso nel suo cuore”.

È solo più tardi che, lentamente e progressivamente, i suoi seguaci inizieranno a metterle per iscritto e alla loro maniera, del tipo “un tale ha detto che un tale ha detto, ecc.”.

I nostri scienziati si sono interrogati sull’avvenimento della grotta e propongono tra altre spiegazioni degli episodi di “trance” dovuti a crisi di epilessia, oppure all’ipoglicemia causata dal digiuno, però si può anche pensare a uno stato di estasi in profonda meditazione come la vivono i mistici indù, buddisti, cristiani o i praticanti della meditazione trascendentale.

Sorge la questione cruciale: “un libro intero è stato inciso nel cuore di Maometto”. I musulmani credono che il Corano sia un libro scritto dal loro Allah e arrivato tale quale sulla terra e quindi, essendo la parola di Allah non può essere che perfetto, inalterabile, incambiabile, inemendabile, indiscutibile, eccetera. È così per l’eternità punto, basta.

Anzi, certi miei amici in Pakistan che parlano urdu, o meglio il loro dialetto burushaski, e non l’arabo, erano convinti che si trattasse di un libro magico che si può recitare ma non capire. Non mi hanno creduto quando ho spiegato che no, quello è solo arabo e ne esistono traduzioni in tutte le lingue… Però questo dà già un’idea della difficoltà di comunicare con dei musulmani che, in piena buona fede, pensano in un modo completamente estraneo al nostro. Ma… sono quelle persone che arrivano da noi…

Il Corano è da sempre stato oggetto di interesse in Occidente, basti citare Christoph Luxenberg “Die Syro-Aramaische Lesart des Koran” pubblicato nel 2000, che spiega che i passaggi “incomprensibili” scritti in aramaico.

Anne-Marie Delcambre “l’islam des interdits”.

E tanti altri, vedi wikipedia.

Si ipotizza pure che sia una raccolta di testi del Cristianesimo primitivo destinati a evangelizzare gli Arabi.

I “Manoscritti di Sanaa” testimoniano della progressiva redazione del testo.

Diversi studiosi rivelano errori di traduzione, tra cui le “72 vergini del paradiso” che sarebbero semplicemente dell’ “uva bianca”.

Va specificato che nell’arabo le parole non dispongono di vocali e consonanti come nelle nostre lingue; sono degli scheletri di consonanti che vanno completati con accenti o vocali, il che può far variare il significato delle parole.

Cosi qalb significa cuore, mentre kalb significa cane…

L’analisi del Corano secondo la teoria dei codici.

(https://ripostelaique.com/lautopsie-du-coran-par-jean-jacques-walter.html

https://www.youtube.com/watch?v=Qnr22vzrLQU)

Lo studio più interessante è probabilmente quello dell’ingegner Jean Jacques Walter, che ha messo il testo del Corano sul computer e l’ha studiato secondo la “teoria dei codici”, vale a dire che, con lo studio (statistico) delle parole, dei modi di dire, della forma delle frasi, ecc. si può identificare l’autore di uno scritto. Idem per la musica.

Esce da questa analisi che

  • Il Corano è stato scritto da almeno una trentina di autori diversi, probabilmente una cinquantina e al più un centinaio.
  • Il Corano è stato scritto su un arco di più di 200 anni.
  • La distinzione tra il Corano di Mecca e quello di Medina non ha nessuna importanza.
  • Maometto è stato “intronizzato” fondatore dell’Islam parecchio tempo dopo la sua morte.
  • Il primo Islam deriva da una setta presente in quel’epoca nel Medio Oriente: i Nazareni.
  • Alla sua fondazione, il primo Islam non era monoteista, bensì semplicemente anti-cristiano.

J.J. Walter conclude sulla natura dell’Islam: “non può essere una religione fondata da un profeta ispirato, ma è una ideologia politica fabbricata da un potere ultra dominante sull’arco di due secoli. I suoi concettori gli hanno dato la forma apparente di una religione per approfittare del potere sugli spiriti che possiede ogni religione”.

(vedi il blogger algerino Aldo Sterone che spiega i testi fondamentali dell’Islam su “Aldo Sterone – Youtube” https://www.youtube.com/watch?v=qivahi7vi_c)

Questo costituisce il nocciolo del problema con l’Islam in Occidente: noi, da secoli, siamo abituati all’analisi e alla critica della religione.

Così, Martin Lutero (1483–1546) ha promosso una critica tale da causare la scissione del protestantesimo.

Così, anche, si è potuta mettere in dubbio l’esistenza degli dei, possiamo essere atei e abbiamo potuto scindere Chiesa e Stato, instaurando la laicità.

Invece, nei paesi musulmani queste discussioni/domande non esistono ed esiste una sola legge, cioè la legge religiosa. I miei amici mi spiegavano che nessuna legge scritta dagli uomini può essere superiore alla legge scritta da Dio.

I dottori e teologi del maomettanesimo, non discutono le fondamenta dell’Islam come l’origine del Corano o l’esistenza degli dei, discutono le prescrizioni all’interno dell’Islam, ad esempio come picchiare la moglie o quando una preghiera è valida o cosa mangiare, eccetera.

Considerano che quanto è detto nel Corano sia verità, così nel 2017 una studentessa tunisina ha impiegato 5 anni per redigere una tesi islamo-compatibile e provare che la terra è piatta.

( vedi  https://www.jeuneafrique.com/424393/societe/tunisie-these-affirmant-terre-plate-provoque-stupeur-consternation-monde-universitaire/ )

Tuttavia, venendo in Occidente, è ineluttabile che pure i musulmani inizino ad interrogarsi.

 

Continua nel prossimo numero

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