Aiuto ai nostri? No, meglio pensare gli altri!

Mag 15 • L'opinione, Prima Pagina • 463 Views • Commenti disabilitati su Aiuto ai nostri? No, meglio pensare gli altri!

Questo in linea con il Cassis pensiero. E allora diamoci dentro con le elargizioni! In fondo cosa sono 400 milioni? Non lo sapevate? La Svizzera è l’unico paese al mondo nel quale i soldi crescono a grappoli su gli alberi!

Si vede che da noi va tutto bene, nessun rischio che aumenti la disoccupazione!

Nessuna azienda in difficoltà! Queste sono tutte fole sovraniste! Ci attende un futuro d’abbondanza, di latte e miele, un incremento straordinario del turismo, con alberghi, bar e ristoranti affollati! Non bisogna avere paura per la nostra economia, anzi! Una flebotomia giornaliera di centinaia di milioni al giorno, per il nostro sistema produttivo è un vero toccasana, e allora già che ci siamo, così per non farci mancare niente, possiamo anche permetterci d’importare dalla Grecia qualche migliaio di rifugiati, poiché siamo in perfetto clima di vacche grasse!

Scusate: ma qui qualcuno necessita di uno psichiatra, ma uno che sia veramente bravo, di scuola freudiana, altrimenti proprio non riusciamo a capire come, di questi tempi assai grami, oltre a quella decina di miliardi già destinati al sostegno e sviluppo internazionale (??) dobbiamo  aggiungere  ancora  qualche milioncino. Ah già: “melius est abundare quam deficere”. Ma quanto ci mettono certi paesi a sostenersi per conto loro e raggiungere, finalmente, l’età dello sviluppo?

Il CF, nella sua prodigalità, si limita a gettare sotto il tavolo gli avanzi di un pantagruelico banchetto dal quale – abbiamo questa impressione – gli Svizzeri spesso vengono esclusi! Avanzi destinati – per esempio – ai nostri lavoratori indipendenti, oppure a coloro che perderanno il lavoro, con conseguente ulteriore impennata degli oneri sociali.

Citiamo: “Il virus non conosce frontiere. La pandemia ha un notevole impatto sulla vita di tutte le persone, in particolare per chi vive nei paesi in via di sviluppo”.

Per chi vive in Svizzera, invece, sono forse tutte rose e fiori! Già!

Suvvia, non dimentichiamoci della, citiamo: “precaria situazione riscontrabile nei campi profughi”.

Siccome di finti profughi non ne ospitiamo già a sufficienza, facciamo un altro piccolo sforzo, accogliamone ancora, tanto c’è posto per tutti!

E ancora: “Una sfida globale richiede una risposta globale”.

Andando avanti di questo passo, s’arrischia di fare imbestialire la popolazione. La sfida consiste in quella che il CF e note “prime donne”, stanno lanciando alla popolazione, mettendone a dura prova la pazienza, poiché stufa, soprattutto di questi tempi, di vedere gettare alle ortiche miliardi che potrebbero servire, nell’immediato futuro, a sistemare alcuni problemi, che non sono da sottovalutare. Così, tanto per rinfrescare la memoria di coloro che si ostinano a dirci che “Tout va très bien, Madame la Marquise”, e ci prendono per fessi, ne  elenchiamo alcuni.

La nefasta libera circolazione: che ha causato e sta causando non pochi danni, soprattutto nell’ambito del mercato del lavoro, oramai allo sfascio e con buona pace dei nostri $indacati. E, inoltre, è risaputo che non circolano liberamente solo lavoratori a basso costo, ma anche un buon numero di delinquenti  – che qualcuno, affetto da imbecillità congenita, non vuole espellere – oltre a scansafatiche con una spiccata vocazione a farsi mantenere!

La dipendenza dall’estero: la pandemia Covid-19 ha messo in risalto questa pericolosa tendenza. Citiamo il Delegato della Rete integrata Svizzera per la sicurezza, André Duvillard: “…il paese in futuro, dovrà essere meno dipendente dall’estero. Una volta superata la crisi, dovremo porci la domanda riguardante la nostra autonomia sui beni essenziali e in altri settori!”

Di questa pericolosa dipendenza, s’è accorta anche la nostra Presidenta! Ma si continua a dormire e sperperare soldi nostri, senza chiedersi se ce lo possiamo permettere; e adesso non ci pare proprio!

Le preoccupanti crepe nel 1° Pilastro: con quella decina di miliardi e rotti che ci apprestiamo generosamente a distribuire a destra e a manca, sicuramente le fessure si potrebbero riparare, invece toccherà ancora al contribuente passare alla cassa. Nuove tasse e balzelli si profilano all’orizzonte, poiché il “fondo-cassa” si sta riducendo!

Tranquilli! Il “nostro” Ministro degli esteri sarà comunque soddisfatto per aver tenuto fede a una promessa: “ non dirò mai Switzerland first! ”.

Su questo, egregio Ministro, non abbiamo mai avuto dubbi! Una cosa è certa: così non andrà tutto bene!

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