Abbiamo detto NO (per fortuna!) alla Cassa Malati Unica
Fortunatamente la popolazione svizzera ha capito che la cassa malati unica sarebbe stata un vero e proprio cavallo di Troia che avrebbe smantellato il nostro attuale sistema a favore di uno centralizzato, altamente burocratizzato, dove il cittadino non avrebbe più avuto spazio decisionale.
Anche i ticinesi, malgrado i premi (innegabile) pagati in eccesso dal ’06 a oggi, hanno capito che migliorare un sistema – attraverso la legge sulla vigilanza – è meglio che stravolgerlo e ritrovarsi con una realtà di altri paesi a noi limitrofi dove qualità e prestazioni sono ridotte a causa dell’esplosione dei debiti.
Come già più volte sottolineato, l’accettare un tale sistema avrebbe voluto dire per l’assicurato rinunciare alla propria libertà di scelta – malgrado gli iniziativisti dicano il contrario è un pericolo reale e concreto quando si statalizza un sistema – a quale medico affidarsi e a quale cassa malati aderire in relazione alle proprie esigenze, anche familiari.
Inoltre, questo cambiamento avrebbe comportato la dispersione di enormi risorse sia sociali che finanziarie, perché non è che il giorno dopo la cassa malati unica sarebbe stata subito operativa – infatti si son guardati bene dall’ammetterlo – ma ci sarebbero voluti dai dieci ai quindici anni prima di vedere il nuovo sistema funzionare e i costi sarebbero gravati sulle spalle dei contribuenti/assicurati.
Come già sottolineato più volte, nessuna rivoluzione è a costo zero, i costi sarebbero stati enormi e chi ne avrebbe veramente pagato le conseguenze sarebbero state le famiglie, i giovani e soprattutto le future generazioni.
Bisogna però dire che noi cittadini siamo i veri protagonisti di questo sistema e che noi stessi in prima persona possiamo modulare il premio da pagare e, di conseguenza, influenzarne l’importo in base ai propri bisogni e al proprio stato di salute.
È importante sapere come e dove si può risparmiare, ma dobbiamo volerlo! Infatti, nelle scorse settimane sono stata dal medico e a una signora al banco è stato chiesto se fosse in camera comune, semi-privata o privata; la risposta è che non lo sapeva! Ecco, se ci prendessimo il tempo di controllare il nostro premio e dove possiamo risparmiare, forse avremmo meno di che lamentarci. In fondo poi l’attuale sistema garantisce a tutti (!) un equo accesso a eccellenti cure e se si è scontenti delle prestazioni fornite dalla propria cassa malati – aumento del premio, ritardo nei rimborsi, ecc. – si può cambiare entro novembre dello stesso anno, senza spesa alcuna, la cassa malati.
È importante che noi cittadini diventiamo protagonisti e non sudditi di un sistema. E a livello nazionale, seppur con molto ritardo (nessuno lo nega!), si stanno apportando quei giusti correttivi che servono, ma non illudiamoci che con qualsiasi iniziativa i costi diminuiranno, perché essi vanno di pari passo con l’innovazione e le nuove prestazioni nel listino delle cure.
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