A proposito di criminalità in Ticino … e di corretta informazione giornalistica

Mag 31 • Dal Cantone • 1992 Views • Commenti disabilitati su A proposito di criminalità in Ticino … e di corretta informazione giornalistica

Dr. Orlando Del Don Deputato UDC in Gran Consiglio

Dr. Orlando Del Don
Deputato UDC in Gran Consiglio

Riprendo un articolo pubblicato venerdì 23 maggio su La Regione – a cura della redazione – per rettificare tutta una serie di errori e imprecisioni e affinché al cittadino giungano informazioni corrette e attendibili. Il testo in questione commentava la risposta del CdS a una mozione parlamentare con la quale si chiedeva, fra l’altro, la creazione di un osservatorio di criminologia e vittimologia in Ticino. L’estensore del commento de La Regione si focalizza unicamente sulla mia persona e sull’UDC e, già a partire dal titolo ma – più ancora – nel testo e nell’occhiello allo stesso, si profonde in commenti e riferimenti del tutto scorretti e tendenziosi.

Ora, bisogna subito dire che il messaggio del CdS in oggetto fa riferimento a due mozioni: una mozione dell’UDC e una dei Verdi.  Inoltre – a comprova che la nostra mozione non era campata in aria – in diversi passaggi mette in risalto le misure messe in campo per “contrastare il fenomeno della delinquenza”. La cosa più interessante, però, è il fatto che nel suo messaggio il CdS non appare ostile alla creazione di un osservatorio di criminologia, immaginando finanche la possibilità di “creare un tale osservatorio all’interno di un istituto accademico in modo da garantirne il valore scientifico grazie al lavoro di ricerca e di analisi in piena autonomia, arricchito dalla condivisione intellettuale e dallo scambio di esperienze”. A complemento di ciò aggiungerei poi, ancora, quanto più avanti riportato nella risposta del CdS alla mia (nostra) mozione e cioè, cito: “Di transenna, per completezza, riteniamo doveroso menzionare un progetto all’esame da parte della SUPSI, la quale sta pianificando l’attivazione di un modello concettuale di analisi nell’ambito delle frodi economiche per comprendere i fenomeni con i quali si è confrontati quotidianamente e ai quali si vuole far fronte con un approccio analitico-metodologico multidimensionale che in futuro potrebbe trasformarsi in osservatorio”.

E, infine, nella conclusione del messaggio, ecco poi cosa riporta il CdS in risposta alla mia (nostra) mozione: “La creazione esplicita di uno strumento come quello dell’osservatorio, inteso come struttura da aggiungersi a quanto esistente, potrà per contro essere considerata unicamente nell’ipotesi di un sostanziale risanamento delle casse dello Stato”.

Questo quanto! Senza voler ora entrare in sterili polemiche con La Regione, lascio ai lettori ogni ulteriore considerazione e riflessione.

Un ultimo commento però mi sento di fare. Nella mia mozione avevo indicato che un osservatorio di criminologia e vittimologia in Ticino si potrebbe facilmente e agilmente istituire con le risorse che già abbiamo e, quindi, a costo zero, a differenza di altri osservatori che in Ticino non fanno certo difetto, si pensi solo – come riportato anche nel messaggio in oggetto – all’osservatorio della vita politica. E si pensi ancora – a titolo esemplificativo (e per tacere delle rapine a mano armata!) – per quanto riguarda Bellinzona, ai due gravissimi episodi criminali di pedofilia che hanno funestato e stanno funestando la nostra società e tanti, tantissimi, giovani e giovanissimi, assieme ai loro famigliari! Se tutto ciò non inquieta e preoccupa La Regione questo è affar suo. Se però il CdS ritiene che le mie preoccupazioni siano fuori luogo, beh, allora ammetto che il mio atto parlamentare (e quello dei Verdi) non avranno vita facile, ma non cambierò certo la mia opinione e il mio impegno politico e professionale a tutela della popolazione vittima della criminalità nelle sue più diverse declinazioni e sfaccettature. A mo’ di epilogo – e poi concludo davvero – colgo l’occasione per informare gli organi di stampa (La Regione compresa) che ho in questi giorni inoltrato alla segreteria del Gran Consiglio la richiesta formale affinché la mia mozione sia ora trasmessa a una commissione parlamentare. Affaire à suivre, dunque. Ringrazio per la corretta e integrale divulgazione di questo mio scritto da parte de La Regione.

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