80 anni in musica
Festeggiare un compleanno con un concerto operistico e sinfonico non è di tutti. Dedicare il concerto a una compositrice valida ma ingiustamente dimenticata, ancor meno. Ebbene: il dottor Alexander von Wyttenbach, in occasione del compimento degli ottant’anni, lo ha fatto. Pertanto gli giungano, oltre agli auguri, le felicitazioni del “Paese” e dell’autore della presente nota per il modo davvero speciale in cui ha sottolineato la ricorrenza.
Nella prima parte della manifestazione, dopo due arie pucciniane e alcuni brani sinfonici tolti da melodrammi, è stato eseguito il “Lied an den Mond” da “Rusalka”, anche questa un’opera che, nonostante considerevoli pregi, è alquanto trascurata ai nostri giorni. Il carattere dolce, trasognato e irreale del brano è emerso molto bene dall’interpretazione della soprano Noemi Nadelmann.
Dopo la pausa l’interesse si è concentrato su Cécile Chaminade, una compositrice e pianista assai famosa ai suoi tempi, poi caduta in un oblio totale. Il Concertino per flauto e orchestra op. 107, nel quale molte idee gradevoli e interessanti si susseguono incessantemente, senza costituire una architettura musicale rigorosa, ma anche senza cadere nella frammentarietà, ha trovato un interprete ideale in Romano Pucci, che ha saputo coglierne nel migliore dei modi tutti gli aspetti, dai momenti soavi e delicati a quelli dominati dal virtuosismo. Poi è stata la volta del “Konzertstück” per pianoforte e orchestra op. 40, ricco di spunti garbati, ma non senza qualche passaggio di impegno tecnico notevole e qualche indulgenza salottiera, peraltro rimanendo sempre nei limiti del gusto. Qui la pianista Christina Harnisch si è distinta con una mano agile e leggera e con una sensibilità attenta a ogni sfumatura del pezzo.
Ha suonato l’Orchestra sinfonica danubiana di Budapest, diretta nella prima parte da Marin Saris e nella seconda da Andras Deak. Il concerto è stato dato in tre sedi (Zurigo, Locarno e Lugano); questa nota riguarda l’esecuzione al Palazzo FEVI di Locarno.
Carlo Rezzonico
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